Oggi persino i bambini in età prescolare hanno spesso accesso a un telefono cellulare, e crescono in un ambiente pervaso da Internet, computer e videogiochi, che con molta forza catturano la loro attenzione.
Secondo uno studio americano la percentuale di bambini di età compresa tra 0 e 8 anni che utilizza dispositivi multimediali è aumentata dal 38% nel 2011 al 72% nel 2013.
Se si pensa ai bambini di età inferiore ai 2 anni l’incremento è stato persino maggiore, passando dal 10% al 38%. Le conferme arrivano da un altro studio, condotto su 350 bambini dai 6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tecnologico: quasi tutti (96,6 %) utilizzano media device e molti di loro (92%) iniziano a usarli nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizzano giornalmente.
In Italia sono disponibili pochi dati riguardo l’utilizzo dei media device da parte dei bambini, ma uno studio recente ha evidenziato che il 20% dei bambini usa uno smartphone per la prima volta durante il primo anno di vita e che l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni è capace di usare il cellulare del genitore.
Mettere il cellulare in mano al proprio figlio, però, sembrerebbe essere dannoso. Soprattutto perché i genitori spesso li danno ai loro bambini quando devono occuparsi delle faccende di casa, per distrarli nei luoghi pubblici, a tavola e per metterli a letto.
In aggiunta, i genitori spesso usano il cellulare come “pacificatore”, dandolo al proprio figlio per calmarlo durante il primo (30%) e il secondo (70%) anno di vita.
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