Sta per partire il Torino Film Festival 2019, che si svolgerà dal 22 al 30 novembre e in apertura un film attesissimo come Jojo Rabbit di Taika Waititi, parodia del nazismo che ha vinto il Premio del pubblico al Festival di Toronto e che sicuramente avrà diverse nomination ai premi Oscar 2020.
Come titolo di chiusura, invece, ci sarà Knives Out di Rian Johnson, un giallo omaggio alla letteratura di Agatha Christie, firmato dal regista di Star Wars – Gli ultimi Jedi, con un cast che vede numerosi volti noti: da Daniel Craig a Michael Shannon, fino a Chris Evans, Ana de Armas, Toni Collette, Jamie Lee Curtis e Don Johnson.
Il concorso principale vedrà 15 titoli, inediti in Italia, come il russo Beanpole di Kantemir Balagov, andato all’ultimo Festival di Cannes, l’islandese A White, White Day di Hlynur Pálmason, l’inglese Pink Wall» di Tom Cullen e l’argentino Fin de siglo di Lucio Castro e per l’Italia Il grande passo di Antonio Padovan e Now Is Everything di Riccardo Spinotti e Valentina De Amicis.
La sezione più ricca sarà Festa Mobile, con registi di grande fama, che vanno da Bill Condon con L’inganno perfetto» a Corneliu Porumboiu con The Whistlers, passando per Alejandro Amenábar con Mientras dure la guerra e Justin Kurzel con True History of the Kelly Gang», due film di Abel Ferrara, Tommaso e The Projectionis, e numerosi titoli italiani come Lontano lontano di Gianni Di Gregorio, Magari di Ginevra Elkann e Nour di Maurizio Zaccaro.
Sarà omaggiata con una rassegna personale la regista macedone Teona Strugar Mitevska, di cui farà parte l’ultimo lavoro God Exists, Her Name Is Petrunija.
All’interno di Onde ci saranno l’Orso d’oro dell’ultimo Festival di Berlino Synonymes di Nadav Lapid e il vincitore del Festival di Locarno Vitalina Varela di Pedro Costa e nel gruppo After Hours The Barefoot Emperor di Jessica Woodworth e Peter Brosens e Dreamland di Bruce MacDonald.
Il guest director della manifestazione sarà Carlo Verdone che proporrà Viale del tramonto di Billy Wilder, Ordet di Carl Theodor Dreyer, Divorzio all’italiana di Pietro Germi, Oltre il giardino di Hal Ashby e Buon compleanno Mr. Grape di Lasse Hallström.
La retrospettiva principale sarà Si può fare! L’horror classico dal 1919 al 1969, mentre il Gran Premio Torino sarà assegnato a Barbara Steele, attrice simbolo del genere che è sul manifesto ufficiale del festival.
Infine il Torino Film Lab proporrà un importante Meeting Event, dove verranno presentati i nuovi progetti di film sviluppati nel 2019 nei programmi ScriptLab e FeatureLab.