E’ Novara e il suo Castello Visconteo a ospitare questa rassegna, incentrata sul Divisionismo lombardo-piemontese, città non lontana dal Monferrato di Angelo Morbelli, dalla Val Fornazza di Carlo Fornara, dalla Volpedo di Giuseppe. Pelizza.

Una location di prim’ordine, un allestimento curato, piacevole, stanza dopo stanza si possono ammirare con calma e direi quasi con amore le opere di questi grandi artisti, anche accomodandosi sui sedili messi a disposizione.

Emozionante e sicuramente molto interessante la visione di queste opere così particolari.

Moltissimi i visitatori, di ogni età, attrattati dal bello, dall’arte, cui è necessario dedicare del tempo.

Un tempo dilatato rispetto alla vita di ogni giorno, un tempo diverso, meno ansioso, più calmo, forse più nostro.

Il Divisionismo nasce a Milano, sulla stessa premessa del Neo-Impressionnisme francese, cioè che lo studio dei trattati d’ottica, che hanno rivoluzionato il concetto di colore, determina la tecnica del pittore moderno.

Si sviluppa nel Nord Italia, grazie a di Vittore Grubicy de Dragon, mercante d’arte, critico, pubblicista e a pittore, che con il fratello Alberto gestì a partire del 1876 una galleria d’arte a Milano.

Fu Vittore a diffondere tra i pittori della sua scuderia la sostituzione della miscela chimica dei colori tradizionalmente ottenuta sulla tavolozza, con un approccio all’accostamento dei toni complementari sulla tela, così il colore diventa fenomeno ottico e l’occhio dello spettatore può ricomporre le pennellate staccate, percependo una maggior luminosità nel dipinto.

Ben presto il Divisionismo da Milano e dalla Lombardia si allargò al Piemonte, come strumento privilegiato nella poetica della natura o di una messa a fuoco delle tematiche sociali.

Solo Gaetano Previati, antirealista sin dagli esordi, ebbe una visione simbolista che partiva da un’interpretazione visionaria della storia o dall’iconografia cristiana, agli antipodi di Segantini, legato alla radice naturalista di una percezione unica dell’alta quota.

Ordinata in otto sezioni tematiche, dagli esordi fino agli inizi del Novecento, l’esposizione ha settanta opere di grande qualità e bellezza, provenienti da importanti musei e istituzioni pubbliche e da collezioni private.

Un catalogo scientifico accompagna l’esposizione, con le schede biografiche degli artisti, con analisi critiche delle singole opere affidate agli specialisti di riferimento e apparati bibliografici ed espositivi.

Si tratta di una mostra di grande respiro tra le opere più significative dei maestri divisionisti italiani in un luogo come il Castello Visconteo Sforzesco, ricco di storia e ristrutturato per la sua nuova vocazione museale.

Orari:

Martedì – domenica 10,00 – 19,00

(la biglietteria chiude alle 18,30)

Aperture straordinarie: lunedì 30 dicembre 2019, mercoledì 1, lunedì 6 e mercoledì 22 gennaio 2020

Chiuso: martedì 31 dicembre 2019

Biglietti:

Intero € 10,00

Ridotto € 8,00

Visitatori dai 6 ai 25 anni e over 65

Gruppi composti da almeno 15 persone

Soci TCI Touring Club e FAI

Giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa
Soci di altri enti convenzionati muniti di tessera.