Come sempre il nuovo anno a Santhià, in provincia di Vercelli, inizierà con il Carnevale storico, che si snoderà dal 18 al 25 febbraio, organizzato da una sezione dell’Associazione Turistica Pro Loco di Santhià denominata Antica Società Fagiuolesca, fondata in tempi immemorabili.

Infatti i documenti rinvenuti presso l’archivio comunale attestano che nei primi anni del Trecento a Santhià esisteva un’associazione laica, l’Abadia, che si occupava di organizzare balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale, visto come un avvenimento le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Con l’avvento del Ducato sabaudo e degli Statuti cittadini furono introdotti vincoli per attenuare gli eccessi del rovesciamento delle abitudini del periodo di Carnevale.

Questo Carnevale è un insieme di tradizioni che si mantengono sempre fedeli al passato, ma con un rinnovamento che rende ogni edizione diversa e indimenticabile, tutti i riti e le manifestazioni sono un momento di aggregazione e socialità per i cittadini santhiatesi e non solo.

La tradizione si snoda tra fagiolata, sfilata dei maiali, il rogo del Babaciu del Martedì sera, Pifferi, Tamburi e maschere tipiche come Stevulin ‘dla Plisera e Majutin dal Pampardù, contadini secondo una leggenda insigniti delle chiavi della città per tre giorni durante il loro viaggio di nozze per merito del signorotto locale.

Tra gli appuntamenti da non perdere, il 18 febbraio, è il Gran Galà delle maschere che darà il via agli eventi più importanti.

Martedì 25 febbraio alle dieci ci saranno i tradizionali Giochi di Gianduja, un evento imperdibile con tanti giochi risalenti al periodo medievale, cui partecipano le varie Compagnie, sfidandosi tra di loro in una giornata all’insegna del divertimento.

Alle 14.30 comincerà il grande Corso Mascherato, con la partecipazione lungo il percorso cittadino di maschere a piedi, carri allegorici, bande, gruppi storici e al termine ci sarà la proclamazione dei vincitori delle varie categorie.

La cerimonia di chiusura del Carnevale, alle 22.00, è nota per il tradizionale Rogo del Babàciu, un pupazzo appeso su una pira e bruciato in Piazza Maggiore, mentre tutta la popolazione assiste all’accensione del rogo che segna la fine del Carnevale, fra il suono delle campane a lutto e le note di una marcia funebre, che si tramuta subito dopo poche note in un ballo che segna il ritorno dell’atmosfera allegra del Carnevale.

Al termine, al Palacarvè La Stampa, si terrà la premiazione dei vincitori delle varie categorie con la consegna dei gagliardetti e del montepremi, alla presenza delle massime autorità Carnevalesche e Cittadine.