Un luogo quasi misterioso, con una storia che ha incrociato quella dei Cavalieri Templari…
Tra le colline dell’Oltrepo, sulla strada che collega Casteggio a Broni, con una piccola deviazione s’incontra un santuario, la cui storia parte da molto lontano e che merita sicuramente una visita, sia per le opere artistiche che racchiude, sia per il meraviglioso panorama.
Le origini del Santuario della Passione di Torricella Verzate, uno dei più interessanti dell’Oltrepò Pavese, risalgono alla fine del Medioevo, quando i Templari che vi abitavano fecero erigere una cappella consacrata a Santa Maria, che per secoli fu uno dei punti di riferimento per la comunità religiosa locale.
Ma alla fine del Settecento venne presa la decisione di demolire la vecchia cappella, che ormai manifestava gravi segni di cedimento strutturale, e di edificare un nuovo santuario, che fu progettato dal parroco Filippo Montagna sul terreno che gli era stato donato da Benedetto Ardengo Folperti, magistrato di Pavia.
I lavori per la nuova chiesa furono lunghi e laboriosi, ma alla fine il Santuario fu inaugurato nel 1770, alla presenza di una gran folla.
Nella mente del parroco c’era però un progetto molto più ambizioso, quello di una serie di cappelle che avrebbero riprodotto in ogni dettaglio la Via Crucis di Gesù, cui accedere tramite una riproduzione della Scala Santa di Roma.
Anche in questo caso il lavoro fu lungo e durò fino al 1791, quando le quattordici cappelle vennero aperte al pubblico sul sagrato della chiesa, mentre verso la fine dell’Ottocento fu eretta l’attuale Scala Santa, che riproduceva quella originale di Gerusalemme.
Chi arriva al santuario si trova davanti non solo un panorama mozzafiato delle colline dell’Oltrepò Pavese, ma anche un’opera artistica davvero unica nel suo genere.
Infatti, le cappelle ospitano 52 piccoli capolavori in ceramica policroma, opera di Pietro Ferroni, che raffigurano nel più piccolo dettaglio la passione di Gesù, dall’ultima cena fino alla crocefissione, mentre al centro del sagrato si trova un crocefisso di legno.
All’interno della chiesa si trova una riproduzione in madreperla di un crocefisso del Settecento, mentre in un boschetto vicino ci sono le cappelle dei Sette Dolori della Vergine, edificate verso il 1880 e ai piedi della Scala Santa troviamo una cappella, del 1876, che rappresenta l’incoronazione di spine di Cristo.