La lavanda, pianta profumatissima con molte varietà di piante che crescono in diversi continenti, raccolte in trenta specie diverse del genere Lavandula, ha una vicenda che copre ben 2000 anni di storia.
All’inizio la lavanda era utilizzata nell’antico Egitto per imbalsamazione e cosmetici infatti, quando fu aperta la tomba di Tutankhamen, furono trovati vasetti pieni di unguenti con qualcosa di simile alla lavanda, usati dalle famiglie reali e dai sommi sacerdoti nei cosmetici, negli oli per massaggi e nelle medicine.
Gli antichi romani notarono la lavanda per le sue qualità curative, come raccontava il medico greco Dioscoride nel 77 d. C. che raccolse piante medicinali da tutto il Mediterraneo e fornì informazioni sui loro usi medici nei cinque volumi di De Materia Medica, che servì come base per i medici arabi che leggevano traduzioni siriane e persiane antiche.
Il più grande medico arabo conosciuto, Abu Ali Sina, noto come Avicenna, nei suoi lavori spesso citò gli usi curativi della lavanda.
La lavanda era poco usata nel Medioevo, tranne che dai monaci e dalle suore, che conservarono la conoscenza della tradizione erboristica nei loro giardini, con gli antichi manoscritti dove specificavano gli effetti medicinali di varie piante.
La lavanda era una delle erbe coltivate all’Abbazia di Merton, che divenne il centro della produzione di lavanda in Inghilterra – Mitcham, inizialmente solo con lo scopo di raccogliere fondi per le campagne del re Edoardo I.
Sotto i Tudor, dopo che Enrico VIII chiuse i monasteri, la lavanda finì nei giardini domestici, poi le signore la mettevano tra le lenzuola, oltre a usarla per rinfrescare l’aria e con la cera d’api per lucidare i mobili.
Le donne inglesi benestanti erano molto appassionate di lavanda durante l’epoca vittoriana, al punto che la regina Vittoria nominò un fornitore ufficiale, Miss Sarah Sprules. C’erano venditori ambulanti che trasportavano i mazzi di fiori in vendita raccolti dalle colline.
In tempi moderni la lavanda è stata riscoperta da Rene Gatefosse, esperto dell’aromaterapia, che,
quando si scottò nel suo laboratorio, immerse il braccio nell’olio essenziale di lavanda e notò subito la rapida guarigione, oltre alla mancanza d’infezione e cicatrici.
Oggi la Provenza è il più grande produttore di lavanda nel mondo, seguito da Canada, Stati Uniti, Australia, Giappone, Bulgaria, Germania, Bulgaria, Bulgaria, Russia, Spagna e Paesi Bassi.