Se n’è andato oggi, a novanta anni, dopo una lunga malattia, il leggendario pilota inglese Stirling Moss, nella sua lunga carriera ha vinto il maggior numero di gran premi senza aver mai raggiungere il titolo mondiale.
Moss nacque il 17 settembre 1929 a Londra, in una famiglia amante dei motori, il padre Alfred conquistò un sedicesimo posto alla 500 Miglia di Indianapolis del 1924 mentre la sorella minore Pat, moglie del rallista svedese Erik Carlsson, raggiunse diversi successi nei rally.
Dopo diverse esperienze in Formula 3 debuttò in F1 nel GP di Svizzera del 1951 al volante di una HWM mentre l’anno seguente, oltre a diverse corse disputate anche con ERA e Connaught, portò a casa un secondo posto nel Rally di Monte Carlo su una Sunbeam-Talbot 90.
Nel 1953 ottiene qualche piazzamento con Connaught e Cooper senza brillare particolarmente.
La svolta della carriera in F1 di Moss arrivò nel 1954 con il primo podio, al terzo posto, ottenuto in Belgio alla guida di una Maserati, che gli aprì le porte della Mercedes.
Nel 1955 conquistò il primo successo nel GP di Gran Bretagna e divenne per la prima volta vicecampione del mondo dietro a Juan Manuel Fangio e partecipò alla Mille Miglia al volante di una Mercedes 300 SLR con il giornalista britannico Denis Jenkinson come navigatore, vincendo la corsa con mezz’ora di distacco su Fangio e il record assoluto di 10 ore, 7 minuti e 48 secondi per andare da Brescia a Roma e ritorno.
Tornato nuovamente in Maserati nel 1956, Moss raggiunse due successi a Monte Carlo e Italia, che però non gli permisero di superare Fangio nella lotta per il titolo iridato, come anche nel 1957, quando vinse i Gp di Gran Bretagna, Pescara e Monza con la Vanwall, ma si arresa per l’ennesima volta allo strapotere del pilota argentino.
L’anno migliore di Moss fu il 1958:, dove si alternò tra Cooper e Vanwall e, pur conquistando quattro successi stagionali in Argentina, Olanda, Portogallo e Marocco, perse il Mondiale per un solo punto contro il ferrarista Mike Hawthorn. In Argentina fu una giornata memorabile per Moss, portò al successo con grande perizia e classe, la piccola Cooper 2000, precedendo Musso (Ferrari), di tre secondi, arrivando con le gomme così consunte che mostravano le tele. In Olanda parte in prima fila con il secondo tempo con la Vanwall, imponendosi in gara di sette secondi. Nella penultima corsa sul circuito cittadino di Porto, con il mondiale in ballo, Moss è doppiamente protagonista. Vince la gara su Hawthorn che taglia il traguardo dopo un testa coda. E’ proprio Moss che mentre compie il giro d’onore a impedire che il pubblico già sulla pista, spinga il rivale al traguardo, facendolo così squalificare. Senza questo gesto cavalleresco di Moss, Hawtorh, sarebbe stato squalificato e per Moss sarebbe stato il titolo di campione del mondo. Il penultimo gran premio della stagione del 1958, si corre a Monza. Moss guadagna la pole-position ma la gara va a Brooks (Vanwall) e Hawthorn si piazza secondo. L’ultimo gran premio della stagione è a Casablanca in Marocco. Per Moss l’unico modo di vincere il titolo è vincere e stabilire il record della pista, sperando che Hawthorn non si qualifichi secondo. Moss s’impone nella gara, ma nei giri finali un gioco di squadra in Ferrari con Phil Hill che lascia passare Hawthorn in seconda posizione, fa svanire i sogni di gloria per Moss.
Gli ultimi tre anni in F1 di Moss coincisero con tre terzi posti nella classifica generale.
Nel 1959 conquistò due vittorie in Portogallo e Italia con la Cooper, conquistando la pole, nella gara d’esordio a Montecarlo. Nella stagione correrà anche con una BRM, preparata appositamente per lui. Nelle ultime tre gare torna alla Cooper-Climax, in Portogallo vince, mostrando tutta la sua superiorità con un giro di vantaggio sul secondo. A Monza, effettua una corsa stupenda, con una tattica da consumato campione. Tira a risparmiare le gomme, per evitare di cambiarle, vincendo con un margine di 46′ secondi sulla Ferrari. In quella stagione viene anche nominato Sir per meriti sportivi, dalla Regina Elisabetta-.
Nel 1960, fa l’esordio in stagione con la Cooper, conquistando la pole in Argentina. Dalla seconda passa alla Lotus a motore posteriore, conquista due successi in Monte Carlo, all’esordio con il team di Chapman (sua anche la pole) e Usa. Nel Gp di Olanda conquista la pole, dando vita poi a un duello storico con Jack Brabham, i due fanno corsa a sé sin dal via. Moss rimane vittima di una foratura a causa di un sasso, scagliato dalla ruota di Brabham, ma riparte con un forcing impressionante dando il via a una rimonta da annali, conquistando al termine il quarto post. Nel 1961 sale per due volte a Monte Carlo e Germania sul gradino più alto del podio. A Monaco compie l’ennesimo capolavoro. Stagione con i regolamenti cambiati, motori da 1300 a 1550cc. e altre novità. Ferrari che si presenta al via con tre vetture. Moss su Lotus conquista la pole, dopo l’iniziale supremazia di Ginther (Ferrari), Stirling Moss s’insedia al primo posto al 14° giro, e lo vedono solo al traguardo. In Germania, sotto la pioggia sul tortuoso e pericoloso tracciato del Nurburgring, Moss impartisce una sontuosa lezione di guida e stile agli avversari. Von Trips (Ferrrari), arriva con 21′ secondi di ritardo.
Nel 1962, a causa di un incidente il Lunedì di Pasqua a Goodwood con una Lotus nel trofeo Glover, che gli paralizzò la parte sinistra del corpo per sei mesi, il pilota decise di ritirarsi dal mondo della F1 ma non da quello delle corse.
Infatti Stirling Moss tornò nel circuito del motorsport nel 1968, quando partecipò alla 84 Ore del Nürburgring con Innes Ireland e Claudio Maglioli a bordo di una Lancia Fulvia mentre nel 1974 prese parte, al volante di una Mercedes, al rally Londra-Sahara-Monaco di Baviera e con Audi, nel 1980, fu nel Campionato Turismo Britannico BTCC.
Nel 2008 la Mercedes lo omaggiò creando la SLR Strling Moss, un’edizione limitata a 75 esemplari) della supercar caratterizzata dall’assenza del tetto e della capote, dal motore 5.4 V8 da 650 CV e da un design che strizza l’occhio alle auto da corsa degli anni Cinquanta.
Dopo numerose corse con le auto d’epoca, Stirling Moss si ritirò ufficialmente dalle gare nel 2011, all’età di 82 anni.
Nel 2013 la Ferrari 250 SWB (chassis 2119 GT) che Moss aveva guidato alla vittoria nel Tourist Trophy di Goodwood nel 1960, venne venduta al prezzo record di 7 milioni di sterline.