Il mondo è cambiato. Un virus infinitamente piccolo ha fermato il mondo e lo ha costretto a ripensarsi, in termini di coscienza collettiva, come nessun altro avvenimento di grande portata – gli incendi in Amazzonia, lo scioglimento delle calotte polari, la perdita di biodiversità, le crescenti disuguaglianze economiche e sociali, la crisi finanziaria – era riuscito a fare.
Per la prima volta, in 30 anni, cala l’Indice di sviluppo umano. La pandemia ha un impatto pieno e simultaneo su tutti gli elementi con cui viene misurato il benessere dei paesi: salute, istruzione, reddito.
L’emergenza non è solo sanitaria. Covid-19 rappresenta anche un’opportunità per aprire gli occhi, e trovare soluzioni: alla crisi climatica e ambientale, alla crisi economica generata da un modello di sviluppo fondato sull’insostenibile crescita infinita, che alimenta l’ingiustizia sociale e l’iniqua distribuzione della ricchezza; all’esclusione di ampie fasce della popolazione dai diritti fondamentali; al dramma dei migranti…
Il sistema alimentare è stato segnato in profondità dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria globale. Gli impatti sull’offerta e sulla domanda di cibo stanno influenzando direttamente e indirettamente tutti e quattro i pilastri della sicurezza alimentare: disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità. La pandemia si è trasformata da crisi sanitaria in crisi alimentare.
La centralità del cibo. Nella crisi, il cibo è stato più centrale che mai. Molte persone lo hanno riscoperto come necessario al benessere fisico e spirituale.
Hanno ripreso a cucinarlo o addirittura a coltivarlo, hanno faticato a trovarlo, hanno sofferto per un minore accesso al cibo o per l’accesso a un cibo di minore qualità, hanno capito quanto intorno a esso si possano creare legami forti.
Our #food, Our Planet, Our Future. Con Terra Madre 2020 ribadiamo quanto sia importante un cibo buono, pulito e giusto, che ha un valore ambientale oltre che di gusto, prodotto nel rispetto dell’ambiente e capace di contribuire a realizzare un futuro migliore.
Un cibo che disegna una nuova geografia, mettendo in secondo piano i confini politici e puntando l’attenzione sulla terra, sugli ecosistemi (pianure, montagne, mari, fiumi, laghi, città). Un cibo con profonde radici nei territori; dove le tradizioni sono cultura; un cibo che è chiave per costruire il futuro.
Biodiversità, Educazione, Advocacy. Un cibo che è tutela della biodiversità, fondamento dell’educazione, strumento di sensibilizzazione.
La geografia che proponiamo mette al centro gli ecosistemi, le loro fragilità, e propone soluzioni concrete. Terre alte: la cura del territorio come opportunità per riattivare le economie locali. Nelle Terre alte sono protagonisti i prodotti delle aree montane e collinari: i mieli di montagna e i formaggi da erba, ma anche i tuberi e le radici (dalle patate andine alle rape), i legumi e i cereali di montagna (i ceci, l’amaranto, il teff) e i pani prodotti in quota (con farina di segale, di farro), e ancora le erbe selvatiche, le castagne, le mele, l’agave dell’altopiano messicano, i caffè.
Mostriamo come i sistemi di gestione e cura del territorio (terrazzamenti, alpeggi,gli andenes in Perù, la milpa messicana) rappresentino un’opportunità per riattivare le economie di territori e una risposta a problematiche diffuse, quali lo spopolamento, il dissesto idrogeologico, la crisi delle produzioni agricole e della pastorizia.
Terre d’acqua: il benessere dell’ecosistema passa dalla constatazione che oceani, mari, acque interne e risorse idriche sono un bene comune. Appartengono a tutti, e tutti dobbiamo prendercene cura.
Nelle Terre d’acqua portiamo i progetti di pesca sostenibile – dal Mediterraneo ai Mari del Nord ai Caraibi – e per la tutela del mare, degli oceani e delle acque interne, ma anche i sali, gli oli, le alghe e, ovviamente, il riso che è la coltura acquatica più importante.
Mettiamo al centro la riflessione sull’acqua e sugli oceani intesi come beni comuni a rischio e la necessità di tutelarli sviluppando aree protette, valorizzando il lavoro delle piccole comunità costiere, ma anche mostrando come tutti dovremmo occuparci della sua salute, impegnandoci a non inquinarla e a non sprecarla.
Terre basse: l’ecosistema in cui si affrontano due sistemi di produzione nettamente contrapposti. Da un lato, le monocolture e gli allevamenti intensivi; dall’altro le fattorie diversificate e di piccola scala, simbolo di rigenerazione.
Nelle terre basse l’agroecologia viene proposta come soluzione al dilagare dell’agricoltura intensiva, alle monocolture, alla desertificazione e ai problemi connessi.
Al tempo stesso, la riduzione del consumo di carne e la promozione di un allevamento sostenibile e attento al benessere animale sono l’alternativa che Slow #food propone agli allevamenti industriali e alla deforestazione.
Terre e città: un ecosistema equo ed inclusivo, dove l’informazione e la consapevolezza dei cittadini possono fare la differenza.
Terre e città è un ecosistema che non può mancare nella rappresentazione di Terra Madre Salone del Gusto, per il semplice fatto che oggi più della metà dei cittadini della popolazione mondiale vive in aree urbane e che questa percentuale è destinata ad aumentare ulteriormente.
Se da un lato le città sono fra le principali responsabili della crisi climatica, dall’altro possono diventare le principali fucine per l’innovazione, sperimentando nuovi modelli di convivenza e sviluppo, promuovendo politiche integrate del cibo volte a mitigare gli effetti ambientali e orientare i consumi collettivi.
Dal 2004, Terra Madre è un evento unico al mondo. Dal 2004, Terra Madre sono migliaia di comunità fisiche che si incontrano ogni due anni a Torino, e che quotidianamente agiscono il cambiamento nei propri territori di origine. Dal 2004, Terra Madre sono scambi, relazioni, soluzioni…
Nel 2020, il viaggio di Terra Madre continua: se il mondo non può venire a Torino e in Piemonte, portiamo Torino e il Piemonte al centro del mondo…
Ripartiamo da Terra Madre, un evento diffuso e digitale. Un progetto unico e un’edizione completamente rinnovata che coinvolge milioni di persone attraverso una piattaforma digitale che rilancia il mondo produttivo e l’agricoltura italiana e racconta cibi di tutto il mondo e migliaia di eventi organizzati a livello locale, in un processo di espansione “infinito”.
Ripartiamo dalle comunità, che autonomamente, nei giorni sospesi del Covid-19, si sono mobilitate mettendo in campo centinaia di iniziative per superare il distanziamento fisico, per sostenere i produttori di piccola scala e le economie locali, per tutelare le persone più fragili.
Ripartiamo da agricoltura, ristorazione e turismo. Sono tra i settori più colpiti, che il sistema Terra Madre può contribuire a risollevare attraverso iniziative dedicate che abbiano un impatto positivo sui territori (persone che fisicamente partecipano agli eventi diffusi o che virtualmente possono approfondire le proprie conoscenze).
Ripartiamo dal presente per ridisegnare il futuro. Abbiamo sempre lavorato per progettare un futuro basato sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale.
In questo momento rilanciamo la sfida, per salvare il patrimonio collettivo che Slow #food, Città di Torino e Regione Piemonte, hanno costruito insieme.
Ripartiamo dall’8 ottobre, portando Torino e il Piemonte nel mondo, dando un nuovo impulso al turismo e offrendo nuove opportunità commerciali alle aziende del territorio. Ripartiamo a ottobre, ma costruiamo un impianto dal respiro più ampio, disegnando un percorso che fino ad aprile 2021 si arricchirà di nuovi contenuti digitali e nuovi eventi locali.
Il potenziale pubblico di Terra Madre 2020 sarà estremamente ampio e diversificato per interessi e specificità: dai consumatori informati ai produttori, dagli appassionati gastronomi agli attivisti per l’ambiente, dalle scuole alle famiglie, dalle aziende del settore e dell’extrasettore, dai giornalisti agli esperti.
Il Terra Madre World prevede migliaia di eventi in più mesi e una molteplicità di formule. In 160 paesi del mondo, le persone potranno riappropriarsi del senso concreto di “comunità”, partecipare fisicamente e diffondere il messaggio di
Terra Madre nei propri territori di origine.
Ad esempio:
• Cene diffuse organizzate dall’Alleanza Slow #food dei cuochi e dalle Osterie Slow Food
• Appuntamenti nelle Città di Terra Madre che coinvolgono le famiglie ospitanti di Torino e del Piemonte in attività comuni, per custodire il patrimonio prezioso di accoglienza costruito in questi anni
• Action Days, giornate a tema in cui a livello internazionale la rete si impegna su azioni pratiche e fortemente simboliche
• Mercati contadini in cui produttori e consumatori possono stabilire un rapporto diretto
• Degustazioni guidate in modalità live e gestite dalle Condotte, dalle Comunità Slow #food e da gruppi territoriali, per esaltare la biodiversità di ogni singolo territorio
• Visite in azienda per toccare con mano il significato del cibo buono, pulito e giusto
Per Terra Madre in versione digital, format originali e strumenti diversi, per preservare l’attrattività della formula.
Eccone alcuni:
• Una grande vetrina ed e-commerce: una piattaforma che come il mercato fisico di Terra Madre Salone del Gusto è anche luogo di coinvolgimento ed educazione dove gli espositori – selezionati dalla rete di Slow #food, con caratteristiche uniche, ispirati dai princìpi del buono, pulito e giusto – abbiano la possibilità di presentare la propria azienda e di vendere i propri prodotti
• #food Talks: scrittori, economisti, filosofi, antropologi, ecologisti, educatori, insieme a contadini, pastori, pescatori, cuochi offrono la propria visione su ambiente, agricoltura, alimentazione…
• Come si fa?: per scoprire mestieri e tecniche e approfondirne la conoscenza o per riprodurre, da casa, le preparazioni raccontate dai nostri ospiti
• Laboratori del Gusto: degustazioni da remoto guidate da esperti e completate dall’invio di kit di prodotti per garantire l’esperienza sensoriale
• Terra Madre Awards: premi internazionali dedicati a categorie particolari – cuochi, produttori, pescatori, che meglio di tutti interpretano i princìpi di Slow Food
• Forum online: racconti di buone pratiche su un tema comune (ad esempio l’agroecologia e l’agricoltura familiare o le città edibili, dai mercati all’agricoltura urbana alle ricette antispreco)
• Convegni e maratone: spazi in cui offrire ispirazioni sui grandi temi del nostro tempo, non solo con le parole, ma anche utilizzando linguaggi diversi, come la musica, l’arte, la fotografia…
• Formazioni rivolte ai produttori su temi specifici (ad esempio l’allevamento di qualità, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle aziende)
• L’Arca del Gusto va a scuola: con la produzione di kit dedicati ai prodotti da salvare, studiati per gli studenti delle scuole primarie e secondarie