Il santuario della Madonna di Casale si trova lungo la via Emilia, tra le due frazioni di Santa Giustina e San Vito di Romagna.

Lungo questa via, che un tempo era la principale, agli inizi del 1500 venne eretta un’edicola dedicata alla Madonna, con un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino che accoglieva i viandanti che si fermavano per una sosta.

Nel 1593 i fedeli di Casale restaurarono l’edicola dedicata alla Madonna e commissionarono a un pittore locale, Baldassarre Pasolini di Longiano, di lavorare a una nuova immagine di Maria.

Tre anni dopo il restauro, nel giugno del 1596, la Madonna di Casale cominciò a operare miracoli. Il primo avvenne quando Caterina, moglie del nobile Sebastiano del Duro, afflitta per il marito imprigionato ingiustamente, ricevette la visita di una pellegrina che le consigliò di recarsi ad accendere una candela davanti all’immagine della Madonna e di pregare.

Caterina seguì il consiglio e quella sera il coniuge ritornò a casa.

A seguito di questo evento miracoloso l’immagine della Vergine Maria divenne un simbolo di conforto e grazie a chi si rivolge in un momento di difficoltà.

Nel 1596, per accogliere i pellegrini in numero sempre crescente, nel 1602 si costruì una nuova grande chiesa, a croce latina e con 6 cappelle laterali, con il titolo di Santuario e Abbazia.

Dal 1609 al 1877 il santuario fu officiato da rettori diocesani, ma il gran numero dei pellegrini richiedeva un servizio religioso più ampio, così il vescovo Luigi Raffaele Zampetti chiamò una comunità di sacerdoti passionisti, che giunsero a Casale nel 1878.

Nel 1944 l’affresco, insieme a quasi tutta la chiesa, andò quasi totalmente distrutto, è oggi ne resta solo la parte centrale con il volto della Vergine e del Bambino.

L’attuale edificio, una chiesa in stile moderno, venne costruito nel 1964

Nel santuario si trova anche la tomba di Pio Campidelli che vi era stata trasferita nel 1923, uno dei beati più amati della Romagna.

Pio Campidelli nacque a Trebbio di Poggio Berni, vicino a Rimini il 29 aprile 1868 da Giuseppe Campidelli e Filomena Belpani, quarto di sei figli.

Fin da ragazzi Luigi aveva una profonda devozione alla Madonna al Santissimo Sacramento, e ricevette il sacramento della cresima il 9 febbraio 1873, all’età di cinque anni, dal vescovo di Rimini.

Nel 1875 il ragazzo s’iscrisse al primo anno della scuola privata di Trebbio e nel 1879, dopo aver visto i frati Passionisti della Madonna di Casale, chiese al vescovo di diventare uno di loro.

Il 2 maggio 1882, a quattordici anni, Luigi fu accolto nel convento passionista accanto alla chiesa di Casale e si preparò con tutto se stesso a intraprendere il ministero sacerdotale.

Dopo aver scelto il nome di Pio, il 29 aprile 1884 pronunciò i voti come Religioso Passionista, poi concluse il biennio del liceo classico, dedicandosi poi allo studio della filosofia e della teologia.

Il 17 dicembre 1887, nel duomo di Rimini, ricevette la tonsura, ma poco tempo dopo si ammalò gravemente.

Nella notte del 2 novembre 1889 Pio morì, circondato dall’affetto della comunità di San Vito e dei suoi familiari.

Il 6 maggio 1923 i resti di Pio furono traslati nel santuario della Madonna di Casale e collocati sotto l’altare della Vergine, poi il 17 novembre 1985 fu dichiarato Beato.

La sua memoria cade il 2 novembre.

FOTO: Diocesi di Rimini