Ogni 10 agosto in tutto il mondo è il giorno della Notte di San Lorenzo, un evento che unisce astronomia, religione e antichità, sotto il segno delle stelle cadenti…
La tradizione delle stelle cadenti ha origini molto antiche ed è associata al martirio di San Lorenzo, arso vivo su una graticola, i cui carboni ardenti furono collegati al fenomeno astronomico, chiamato anche lacrime di San Lorenzo.
Oggi si sa che quelle che si vedono nel cielo d’agosto sono le Perseidi, uno sciame meteorico proveniente dalla Costellazione di Perseo, che attraversano la Terra durante il periodo estivo.
Le Perseidi sono visibili da fine luglio a fine agosto, raggiungendo il picco tra il 10 e il 12 agosto, per un fenomeno ha origine dal passaggio della cometa Swift-Tuttle intorno al Sole, passata vicino alla Terra nel 1992 e che ripasserà nel 2126.
Nelle fonti storiche si dice che le prime osservazioni delle Perseidi risalgono al 36 d.C. per opera dei Cinesi, ma le tradizioni più interessanti risalgono all’antica Roma e all’antica Grecia, dove erano viste come segni divini.
Ad esempio, a Sparta, ogni nove anni il re veniva sottoposto al giudizio delle stelle e se durante il nono anno era avvistata una stella cadente, era considerato un segno sfavorevole degli dei e così il re veniva deposto.
Inoltre, il periodo delle stelle cadenti nell’antica Grecia veniva collegato alle falloforie, processioni sacre per rendere il raccolto più abbondante.
La tradizione che ha ispirato quella cristiana sulle stelle cadenti è nata nell’antica Roma, quando agosto era il mese dedicato all’imperatore Augusto, dove venivano celebrate molte feste legate al mondo agricolo.
Questi festeggiamenti erano spesso accompagnati da processioni, dove avvenivano i fescennini, processioni in onore di Priapo, dio della fertilità, che rendeva fertili i campi e garantiva un buon raccolto per i mesi successivi.
La religione cristiana ha assorbito poi gli aspetti delle varie tradizioni pagane, in particolare di quella romana infatti il nome Lorenzo rimanda alla controparte femminile di Priapo, Larentia, la Grande Madre che produceva tutto quello che c’è sulla Terra.
Tuttavia la tradizione cristiana vede nelle lacrime di Priapo quelle di San Lorenzo, arcidiacono cristiano vissuto durante l’epoca dell’imperatore Valeriano.
Nel 258 d.C. l’imperatore emanò un editto, dove disponeva che diaconi, vescovi e presbiteri sarebbero stati presto giustiziati.
Il 6 agosto venne ucciso papa Sisto II insieme a quattro diaconi, mentre il 10 agosto fu il turno di San Lorenzo, che venne bruciato sopra una graticola, una scena che poi ispirò opere d’arte e detti popolari.
Da allora la tradizione dice che le stelle cadenti del 10 agosto sono associate ai carboni ardenti su cui fu bruciato il santo secondo la leggenda, come anche nella poesia di Giovanni Pascoli X agosto, che interpreta la pioggia di stelle come le lacrime celesti.