Domenica 16 agosto sul lungolago Nassiriya ad Arona, sul Lago Maggiore, dalle 8 alle 19 si terrà il mercatino del vinile Vinilpatia.

Una mostra mercato sotto il segno dell’invenzione che ha portato in tutto il mondo, la musica nella sua forma riproducibile, per imprimere fisicamente i suoni in un microsolco circolare come una sinfonia di Beethoven, un urlo di Elvis o i gorgheggi nostrani di Mina.

La rotazione del vinile fa sì che la puntina del giradischi, solitamente di diamante, appoggiata sull’incisione, generi delle vibrazioni derivanti dall’irregolarità del solco, poi portate a un trasduttore, il fonorivelatore che, tramite un sistema magnetico o piezoelettrico, permette di arrivare alla conversione del segnale in suono.

Inventato sul finire del XIX secolo, il vinile è apparso nella sua versione a 78 giri intorno agli anni Venti, per poi essere sostituito dal Long Playing, detto anche 33 giri dal numero di giri il minuto, anche se sarebbero 33 e 1/3, con il suo diametro lungo 30,5 cm, che ha imposto nel mondo la possibilità di includere sui solchi riprodotti sulle due facciate uno standard di durata, dai 20 ai 30 minuti per facciata, superiore al formato più piccolo dei 45 giri, ideali per ospitare un paio di brani.

Tendenzialmente neri, i vinili sono stati stampati anche in versioni di colore che vanno dal rosso al giallo, e ospitavano al centro l’etichetta, che era applicata sul Pvc ancora caldo.

Caratterizzati da una riproduzione del suono analogica, i vinili hanno conosciuto il loro momento di successo negli anni del boom economico, quando avere un impianto per la riproduzione domestica della musica, era un simbolo del benessere.

Un predominio poi soppiantato negli anni Ottanta dall’arrivo del suono digitale e dalla diffusione dei Cd, che offrivano vantaggi superiori, come la durata più ampia e la maggior durabilità dell’oggetto.

Oggi, nell’era degli iPod, della musica virtuale e del declino del Cd, il vinile sta conoscendo una nuova fase, non come oggetto per la riproduzione della musica, ma come un cimelio vintage in grado di offrire un suono impossibile da riprodurre per i suoni numerici del digitale.

E se le case produttrici lanciano modelli per la diffusione domestica di elevata eleganza, c’è chi, come il designer Michael Hansen, usa la cinetica del vinile per creare giochi grafici che intersecano il suono con l’immagine.

Realizzato per un artista di musica classica contemporanea, il vinile di Hansen ospita al suo interno una serie di variazioni grafiche che si animano quando il vinile gira.