Tranne che per due alture su cui sorgono le frazioni di Brebbia Superiore e di Motto Pivione, il borgo di Brebbia, in provincia di Varese, è situato in un grande anfiteatro aperto verso il Lago Maggiore e circondato da colline moreniche.
Scorrono nel territorio comunale il fiume Bardello, che segna il confine con Besozzo e che vanta la presenza di un antico mulino ancora funzionante in località Piona, oltre al Canale Buzzi, che alimenta la piccola centrale idroelettrica di Bosco Gross e il torrente Acquanegra, che segna il confine con Travedona.
Brebbia era una fiorente cittadina in età romana, con porte e contrade, tra le quali la contrada De Curte. I Romani vi eressero un tempio a Minerva, e Gneo Terenzio per primo vi fece edificare i bagni, e vi si celebravano i giochi quinquatrj cari ai romani.
Già nel secolo X si fa menzione della chiesa di San Pietro, che era parte dei beni dall’arcivescovo di Milano, che ebbe il titolo di signore di Brebbia fino al secolo XIV, e per questo diede asilo e rifugio a molti famosi alti prelati di Milano, come gli arcivescovi Gotifredo da Castiglione, Anselmo V Pusterla, Enrico Settala, che qui vi morì.
Il castello di Brebbia fu distrutto nel 1263 dai Torriani, poco prima del trattato di pace tra l’arcivescovo Cassone Tornano e Matteo Visconti, signore di Milano, stipulato ad Asti.
Ancora oggi, nei pressi di Brebbia vi è un luogo detto il Castellazzo, dove abitavano gli arcivescovi, che fu successivamente posseduto dall’antica famiglia Besozzi Rabagliona, e poi dai Bernacca.
Da vedere a Brebbia è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, edificio romanico del XII secolo, costruito sulle fondamenta di una più piccola chiesa del VII secolo e probabilmente sui resti di un antico tempio pagano.
Il Museo della Pipa – Pipe Brebbia S.r.l., nato nel 1979, ha reso una collezione privata di pipe, inclusa una di Gianni Brera e di oggetti e scritti correlati realizzata dal fondatore della Pipe Brebbia, Enea Buzzi.
Il laghetàsc è una piccola torbiera paludosa situata sulla Motta Pivione a Brebbia, in mezzo ad un castagneto, dove crescono diverse piante di cipresso calvo delle paludi e il sentiero che circonda il Laghetàsc fa parte delle Vie Verdi del Verbano.
Per informazioni http://www.comune.brebbia.va.it/