Nasce da un’idea di Fabrizio Zaninelli e Pierluigi Parnisari, e anche quest’anno nel weekend del 22 e 23 agosto torna Corto Maggiore, la rassegna di cortometraggi ai piedi della Rocca di Angera, sulle rive lombarde del Lago Maggiore.

Ho avuto il piacere di intervistare Fabrizio Zaninelli, ideatore con Parnisari della manifestazione.

Come si definirebbe?

Caparbio, tenace, ma anche un inguaribile sognatore, molto legato al mio territorio e sempre attento alle innovazioni.

Da dove nasce questa sua passione per il cortometraggio?

Nasce dalla mia formazione. Il mondo del cinema mi ha sempre appassionato. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 frequentai una scuola di Cinema e recitazione, da allora la passione e i contatti nel settore sono sempre rimasti vivi.

Quali difficoltà ha incontrato per preparare l’edizione di quest’anno, considerate l’emergenza sanitaria?

Le difficoltà sono state diverse, ma sapevamo che avevamo la location e la squadra giusta per offrire un grande evento e in sicurezza, grazie alle caratteristiche e agli spazi che offre Angera.

Abbiamo avuto difficoltà ma anche una grande collaborazione umana. Dall’amministrazione comunale alle partnership con il Festival del Cinema Povero e Informacibo che ci hanno permesso non solo di realizzare l’edizione 2020 di Corto Maggiore, ma anche di raddoppiare la data angerese, con un palinsesto di tutto rispetto, corti di grande qualità e attualità e grandi ospiti a intervenire. 

Secondo lei, qual è il ruolo del corto nel cinema?

Trovo che il cortometraggio sia una formula incisiva ed efficace che può avvicinare anche i non appassionati e che raggiunge oggi livelli di qualità altissimi. Per la loro breve durata e l’efficacia del messaggio, è un formato perfetto per portare l’amore verso il cinema anche a chi è abituato ai tempi convulsi e ristretti del web.

E il ruolo del corto promozionale oggi, in un universo sempre più multimediale?

Il corto promozionale, se d’autore o di qualità, ha tutte le carte in regola per diventare un potentissimo strumento di comunicazione per un pubblico assuefatto a tutto. Promozione oggi significa raccontare una storia autentica.

Quale mezzo migliore di un corto per veicolare un messaggio? Con le nuove tecnologie, oggi si hanno a disposizione inoltre tanti linguaggi e format da sperimentare.

La cartolina è stata sostituita oggi dalla fotografia digitale, comunicazione in tempo reale, il video promozionale di una località turistica o di un’attività ha secondo lei, un futuro in crescendo?

Vedo il video promozionale come parte fondamentale di un percorso narrativo per promuovere una destinazione che oggi deve necessariamente essere immediato, professionale e multihub. La strategia vincente è quella che individua social e linguaggi adatti a parlare con un target preciso.

Ma oltre al veicolo è necessario il conducente: professionalità serie sono alla basa di questo percorso. E con Corto Maggiore intendiamo dare risalto ai professionisti del video.

Il sodalizio con il Festival Internazionale del Cinema Povero, che sicuramente arricchirà la rassegna, darà luogo ad altre collaborazioni?

Il sodalizio con il Festival del Cinema Povero è in essere già da tempo e senza dubbio ci auguriamo possa proseguire. Siamo onorati e felici di questa partnership.

Il 2020 vede anche il nuovo sodalizio con www.informacibo.it e sono in cantiere altre collaborazioni di grande pregio. 

Crede che l’anno prossimo si possa rifare l’esperienza di Corto Maggiore ad Arona?

Corto Maggiore toccherà le sponde di Arona già in autunno. L’anima del Festival è essere il festival che unisce il nostro magnifico lago e naturalmente manterrà la sua anima “itinerante” per simboleggiare l’unione, l’amicizia e la bellezza di questo territorio incredibile.