Dalle calli di Venezia, per generazioni Romano Scarpa ha fatto sognare grandi e piccini con il suo tratto, morbido e rotondo, sulle pagine di Topolino, con le storie di topi e paperi…
Scarpa nacque a Venezia il 27 settembre 1927 e fin da piccolo coltivò la passione per i disegni animati, soprattutto per quelli americani che giungevano negli anni Trenta anche in Italia tradotti.
Nel 1945 Scarpa allestì un piccolo studio di animazione in un’ala di Palazzo Camarlenghi, vicino al Ponte di Rialto e, con alcuni collaboratori, realizzò il suo primo film E poi venne il diluvio, dalla durata di 15 minuti.
Dopo aver realizzato nel 1951 una riduzione della fiaba La piccola fiammiferaia, distribuita nelle sale italiane abbinato al film di azione Prima Linea diretto da Robert Aldrich, Scarpa cominciò la sua attività fumettistica, con la collaborazione a Topolino, che all’epoca aveva una periodicità quindicinale.
La sua prima storia in assoluto fu Biancaneve e Verde Fiamma, disegnata su testi di Guido Martina e pubblicata sui numeri 78-80 di Topolino, cui seguì Paperino 3D, avventura di esordio con la famiglia dei Paperi, scritta sempre da Martina e pubblicata su Topolino nei numeri 97-99.
Nel frattempo, nelle tavole di un Albo d’Oro che servivano a collegare fra loro alcune storie americane, Scarpa disegnò per la prima volta anche Topolino e Pippo, che nel dicembre di quell’anno fece vivere anche nella storia Topolino e le delizie natalizie, sull’Albo d’Oro 51.
Con il 1956 e Paperino e i gamberi in salmì, Scarpa iniziò la realizzazione di storie scritte e disegnate completamene da lui e con Gedeone De’ Paperoni, presente nella storia, cominciò anche la carrellata di personaggi originali usciti dalla fantasia del Maestro.
Nello stesso anno venne pubblicata anche la prima storia di Topolino scritta e disegnata completamente da Scarpa, Topolino e il mistero di Tapioco VI, con una struttura narrativa che riprende il ritmo della striscia quotidiana, seguendo l’esempio di Floyd Gottfredson.
Un anno dopo il cartoonist veneziano creò Pappo, tarzanide fratello di Pippo, nella classica storia Topolino e il Pippotarzan e nel 1959, con Topolino e la Dimensione Delta, Scarpa recuperò il Dottor Enigm, creato da Floyd Gottfredson nel 1936 per le strisce dell’avventura Topolino e l’Uomo Nuvola e gli affiancò un atomo antromorfo, Atomino Bip-Bip, che fece coppia fissa con Topolino in un ciclo di avventure indimenticabili.
Nel 1960 Scarpa nella storia Topolino e la collana Chirikawa creò la Zia Topolinda e l’irruenta compagna di Gambadilegno, Trudy e, con la storia Zio Paperone e l’ultimo balabù, nacque anche l’irriducibile corteggiatrice dello zione, Brigitta MacBridge, uno dei personaggi femminili più popolari dei fumetti Disney.
Un anno dopo, nella storia Zio Paperone e il ratto di Brigitta, sul numero 272 di Topolino, comparve per la prima volta l’affarista cialtrone Filo Sganga e nel 1964 debuttò Sgrizzo Papero, cugino di Paperino, in Sgrizzo, il più balzano papero del mondo, pubblicata sul numero 465 di Topolino.
Nel 1973 Scarpa torna all’animazione, con il cortometraggio, di 14 minuti, Ainhoo degli iceberg e nel 1976, per conto della Rai Corporation di New York, realizzò le animazioni del film musicale The Fourth King, della durata di 22 minuti, con le canzoni interpretate da Laurie Beechman.
Con il 1988 la storia di Scarpa Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera, disegnata nel 1955 su sceneggiatura di Martina, è la prima di un “Disney Italiano” a comparire negli Stati Uniti su un comic book, sui numeri 6 e 7 di Mickey and Donald, mentre l’epica storia Paperolimpiadi, con 250 tavole ripartite in otto puntate, è la più lunga avventura disneyana mai realizzata fino a quel momento.
Nel 1990, con Topolino e l’enigma di Brigaboom, iniziò un ciclo di quattro avventure narrate a strisce da Scarpa, che al Salone Internazionale dei Comics di Lucca ricevette lo Yellow Kid Una vita per il Fumetto.
Romano Scarpa morì il 23 aprile 2005 a Málaga in Spagna, dove viveva da una decina d’anni.