Un uccello maestoso, un po’ misterioso, simbolo perfetto della notte delle streghe…
Il gufo è un rapace notturno diffuso nel Nord America, in Europa e in Asia, che nidifica solitamente nei boschi misti e tra le foreste di conifere.
Dall’aspetto alquanto tozzo, il gufo, insieme alla civetta, è l’uccello simbolo della notte, caratterizzato dai tipici ciuffi sulle orecchie, che in realtà sono solo delle semplici piume, munito di un udito finissimo.
Nella notte il gufo caccia una grande varietà di piccoli animali che vanno dai toporagni alle talpe, dai topi ai pipistrelli, ma anche altri piccoli uccelli e insetti.
Durante il giorno dorme nelle cavità degli alberi o in vecchi ruderi, ed è ben mimetizzato dal piumaggio.
Le dimensioni del gufo variano fra i 30 e i 40 cm di lunghezza, con un’apertura alare che può raggiungere il metro di larghezza: un’altra particolarità del gufo è quella di non poter muovere gli occhi, ma riesce a ruotare la testa di ben 270 gradi.
Questo rapace, insieme alla civetta, rappresenta la chiaroveggenza e simboleggia la comprensione, oltre che la luce dopo la soluzione di un problema.
Se la civetta con il suo sguardo acuto penetra il buio, simboleggiando la luce come uscita dalle tenebre indicando la rivelazione, al gufo spetta il significato negativo di uccello del malaugurio e annunciatore di morte.
Secondo una leggenda spagnola, il gufo divenne un uccello dalle abitudini notturne dopo aver assistito alla crocifissione di Gesù e da allora continua a ricordare quell’evento, ripetendo nel suo tipico verso la parola cruz, cioè croce.
In Cina i giorni del gufo erano considerati perfetti per forgiare spade invincibili e specchi magici, per gli indiani d’America il gufo proteggeva gli uomini durante la notte e viaggiando nell’oscurità era un messaggero dal mondo dei defunti.
Nella tradizione degli aborigeni dell’Australia meridionale il gufo era lo spirito femminile e per questo era molto rispettato e protetto.
Secondo la leggenda anche Gengis Khan doveva la sua fortuna a un gufo, infatti, un giorno quando stava rischiando di essere colto di sorpresa durante uno spostamento con il suo esercito, fu avvisato da un gufo che lo condusse al sicuro in un bosco vicino.
Per questo motivo il gufo divenne un animale sacro per i Tartari ed era rappresentato sui vessilli dei re.
Nella tradizione fiabesca il gufo è sempre rappresentato come un animale saggio ed erudito, che cerca di diffondere la sua sapienza a tutti gli altri animali.