Nel cuore di Genova c’è un teatro nato due volte….
Il teatro Carlo Felice venne inaugurato il 7 aprile 1828 con Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini, interpretato da tre stelle dell’epoca, Adelaide Tosi, Giovanni David e Antonio Tamburini.
La struttura architettonica del Carlo Felice, ideata dall’architetto Barabino, piegava a 90° l’edifico che guardava così al centro storico e nello stesso tempo si volgeva con la facciata principale verso la nuova piazza, destinata a essere il fulcro della Genova moderna.
La facciata a sud del teatro, lunga 48 metri, era dotata di un colonnato in stile dorico, realizzato con marmo di Carrara e si accedeva all’interno attraverso tre porte arricchite sopra le cornici di bassorilievi raffiguranti rispettivamente la Musica, la Commedia e la Tragedia.
A ponente la facciata presentava un’ampia terrazza con sette finestroni cui si accedeva dalla galleria delle seconde file di palchi e dal ridotto, sul timpano era sistemato lo stemma civico e in seguito fu posto anche un orologio destinato a essere il regolatore ufficiale della città.
Il soffitto del Carlo Felice fu decorato dal fiorentino Nicola Cianfanelli con un affresco raffigurante le Muse.
Nella stagione del 1853 fu introdotta l’illuminazione a gas e il lampadario venne sostituito con uno più grande in bronzo dorato del peso di oltre 1.800 chilogrammi e nel 1892, infine, con le Celebrazioni Colombiane, arrivo la corrente elettrica.
L’8 agosto del 1942, in un’incursione aerea, l’edificio fu colpito da spezzoni incendiari che spazzarono via l’intera struttura lignea, trasformando il Carlo Felice in una carcassa vuota e fumante, ma della ricostruzione si parlò subito dopo la fine della guerra.
Già il 3 ottobre 1946 fu votato in Giunta il bando di concorso per la riedificazione del teatro. Revocato nel 1947, il bando venne nuovamente votato nel 1949 e l’anno successivo venne dichiarato vincitore l’architetto Paolo Antonio Chessa che il 16 ottobre 1951 presentò il progetto definitivo.
Nel 1958 il progetto Chessa fu accantonato e nel 1963 le autorità comunali affidarono l’incarico a Carlo Scarpa, affiancato da Luigi Croce per la parte strutturale e da Zavellani Rossi per la parte impiantistico-teatrale.
Alla fine degli anni Settante il Comune chiese modifiche che costrinsero a un nuovo progetto: la gara di appalto si concluse il 27 dicembre 1984.
Il 7 aprile 1987 si tenne la cerimonia della posa della prima pietra e nel giugno 1991 il Carlo Felice divenne ufficialmente il Teatro Comunale dell’Opera.
La piazza è un foyer all’aperto, dove le pareti, rivestite con lastre di pietra, sono arricchite da colonne e travature in metallo.
Dall’ingresso del teatro una scala porta ai guardaroba e, salendo ancora, al primo foyer che ha una superficie di 660 mq ed è arricchito da affreschi e arazzi.
Un elemento del nuovo Carlo Felice è la lanterna visibile nel foyer sovrastante l’ingresso, che è un cono luminoso che percorre l’edificio in tutta la sua altezza e ne attraversa i piani, portando la luce dal tetto alla piazza coperta.
Il teatro è dotato di quattro palcoscenici, un palco principale, un palco dorsale alle spalle del primo e due palchi inferiori allineati tra loro e gestiti da impianti elettronici integrati e computerizzati.
Questi impianti di movimentazione scenica, le luci computerizzate, le sofisticate cabine di regia per le riprese e un’acustica fra le migliori in Italia rendono il Carlo Felice una fabbrica di emozioni uniche.