4,1 miliardi di euro di spesa e 4,7 milioni di cicloturisti: l’Italia riparte dalla sostenibilità e valorizzazione dei territori, attraverso la bike economy.
24 relatori, 4 tavoli tematici di lavoro, 42 tra esperti, istituzioni, tour operator, imprenditori e associazioni a confronto nella due giorni del Puglia Bike Forum.
Per due giorni Bari è stata al centro del dibattito su un tema di grande attualità: la bike economy, intesa come trend e come volano di sviluppo turistico dei territori.
24 relatori, 4 tavoli di lavoro tematici, 42 tra esperti, istituzioni, tour operator, imprenditori e associazioni: il mondo delle due ruote si è dato appuntamento a Bari dal 19 e 20 novembre 2021 per il primo Puglia Bike Forum, organizzato da Viagginbici.com nell’ambito del “Piano di Comunicazione del Brand Puglia” dell’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione (Avviso Media plan Italia a valere sui FONDI POC PUGLIA 2014-20).
Un momento di confronto per fare il punto sulle prospettive e le tendenze del cicloturismo in Italia, un segmento che intercetta un pubblico sempre più numeroso e altospendente.
Nella “maratona” pugliese sono state presentate case history di successo, buone pratiche sulla promozione della mobilità ciclistica sostenibile, numeri e motivazioni che dimostrano come il cicloturismo sia una nuova importante fonte di reddito e di rilancio turistico dei territori.
Bike, enogastronomia e cultura i driver del turismo italiano
Si parte dall’esempio di Bari per capire come una città italiana possa attestarsi tra le prime 5 destinazioni d’Europa. Creare sinergia tra pubblico e privato, investire nelle infrastrutture e nei servizi, favorire la cultura dell’accoglienza, formare il personale, motivare le imprese turistiche.
Antonio Decaro, sindaco di Bari, Aldo Patruno direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia e Luca Scandale direttore di Puglia Promozione hanno sintetizzato così il successo di Bari e della Puglia come destinazione turistica d’eccellenza, in Italia ed Europa.
Da 15 anni inarrestabile. Non si tratta di fortuna, ma del risultato del progetto strategico “Puglia 365”, che grazie a massicci investimenti e al coinvolgimento degli stakeholders ha trasformato la Puglia in un brand, o meglio uno stile di vita. Apulian lifestyle è infatti il marchio ombrello dell’approccio multidisciplinare allo sviluppo socio-economico voluto dalla Regione Puglia e declinato nelle realtà locali.
Il cicloturismo, insieme all’enogastronomia e alla cultura, sono diventati i driver di questa crescita, che ben si sposano con l’impegno sulla sostenibilità, anche alimentare.
Il cluster del cicloturismo e le 4 grandi direttrici
La bicicletta come prevenzione per la salute, abbattimento dell’inquinamento acustico, volano di rigenerazione urbana, tutela dell’ambiente, integrazione sociale, sicurezza e sviluppo economico. Gianluca Santilli, presidente dell’Osservatorio Bikeconomy, non ha dubbi sul valore del cicloturismo.
Dati alla mano, lui e molti altri relatori del Puglia Bike Forum, tra cui Sebastiano Venneri responsabile di Turismo Legambiente, Pierfelice Rosato dell’Università degli Studi di Bari ed Enrico Ducrot CEO del tour operator Viaggi dell’Elefante, hanno dimostrato che il cicloturismo non è solo settore emergente, ma acceleratore di sviluppo turistico, generatore di buone pratiche sociali, accrescimento culturale.
Lo sviluppo, ha sottolineato il prof. Rosato, deve però passare attraverso 4 grandi direttrici: 1) definizione del sistema di governance; 2) qualificazione del sistema dell’offerta; 3) network di filiera; 4) promozione di aggregazioni aziendali bike oriented. Così si fa sistema.
E se la bicicletta è una lente d’ingrandimento sul mondo, ha sottolineato Silvia Livoni esperta di marketing territoriale, i bike hub rappresentano le eccellenze che la lente è in grado di valorizzare.
Destagionalizzazione, internazionalizzazione, diffusione delle presenze sul territorio: gli effetti del cicloturismo sull’economia turistica
Il cicloturismo destagionalizza, attrae molti stranieri, diffonde le presenze su tutto il territorio, allunga il soggiorno, contamina, arricchisce. Per questo motivo, regioni come la Puglia, il Veneto e l’Emilia Romagna hanno deciso già da molti anni di investire molte risorse in questo settore.
Come ha testimoniato Davide Cassani, presidente APT Emilia Romagna, presente al Puglia Bike Forum in collegamento diretto. Chi ha investito nel cicloturismo, anche attrezzando le proprie strutture alberghiere, ha generato ampia marginalità economica.
Lo hanno ribadito con forza tutti gli ospiti del Puglia Bike Forum, sia quelli impegnati nei 4 tavoli di lavoro (Bike Hub, Bike Hotel, Tour Operator e Mobilità sostenibile), che i relatori che dal palco si sono alternati con la sapiente regia di Ludovica Casellati, ideatrice dell’evento, e la conduzione di Marino Bartoletti, giornalista tra i massimi esperti di sport e volto amato della televisione.
L’Italia, un Paese per ciclisti
L’Italia del dopoguerra si è risollevata anche grazie al ciclismo. Lo ha narrato Ernesto Somma, responsabile incentivi e innovazione Invitalia, con un suggestivo racconto sulla nostra storia.
E se la Puglia è riuscita a mappare 2.600 luoghi adatti allo sport e a redigere un piano dello sport che si integra perfettamente con quello delle ciclovie (quella dell’Acquedotto di 400 km. è la più importante e in via di realizzazione); se come ha detto Tommaso Depalma sindaco di Giovinazzo “il cicloturismo non è passione ma valutazione econometrica”; se per raggiungere i grandi numeri si deve fare sistema; se grazie al cicloturismo si crea occupazione, soprattutto dei giovani; se la lentezza è il nuovo frame del turismo; se la sinergia tra pubblico e privato esiste; se l’Italia, come hanno dichiarato Marina Lalli presidente di Federturismo Confindustria e Francesco Caizzi vicepresidente Federalberghi Italia, ha tutti i numeri per connettersi al mondo su due ruote … è il momento di partire alla conquista di questo nuovo e importante segmento di mercato turistico.