Con la ripresa della navigazione primaverile sui Navigli, ripartono anche i tour guidati di Neiade Tour & Events a bordo del Battello dei Navigli, già prenotabili su www.neiade.com.
A partire dal 23 aprile, e per i successivi weekend, guide professioniste condurranno il pubblico alla scoperta della città attraverso i racconti della Vecchia Milano città d’acqua, viste da un’affascinante prospettiva.
Dopo una passeggiata per le vie e i cortili del quartiere Ticinese e dei Navigli, il pubblico a bordo di un nuovissimo battello scoprirà la storia di Milano, oltre ad ammirare i suoi scorci inediti navigando per quelle che un tempo erano le principali vie di trasporto e di commercio.
La narrazione sull’acqua continuerà tra la storia del sistema delle chiuse e tante curiosità e aneddoti sui Navigli, come la storia del Vicolo dei Lavandai.
Fulcro della vita notturna milanese, i Navigli hanno una storia tutta da scoprire, infatti risale alla seconda metà del XII secolo la realizzazione del primo tratto navigabile, più precisamente nel 1179, quando vennero inaugurati i primi cinquanta chilometri del primo canale, il Ticinello, dando il via alla costruzione del Naviglio Grande.
Un grande impulso allo sviluppo del canale venne dato da Francesco Sforza, che nel 1457 affidò a Bertola da Novate la costruzione del Naviglio della Martesana, e il territorio milanese arrivò così ad avere 90 km navigabili, con ben 25 conche.
Fu però Leonardo da Vinci, da Ludovico il Moro, che lavorò al perfezionamento del Martesana e l’inizio del nuovo sistema di canali che permisero una migliore navigazione dalla Valtellina fino a Milano e all’interno della città stessa.
Una delle conche più famose di Leonardo fu quella a monte di Via San Marco, detta Conca dell’Incoronata, tutt’ora visibile.
Il grande genio progettò il sistema di chiuse per ovviare al dislivello dei terreni e per rendere così possibile la navigazione, abbozzando il suo progetto in degli schizzi che oggi sono conservati al Museo dei Navigli e in alcuni disegni del Codice Atlantico.
A risolvere il problema del dislivello fu chiamato, nella metà del Cinquecento, anche l’ingegnere e pittore Giuseppe Meda che ideò una conca detta il castello d’acqua, che venne resa navigabile solo secoli dopo, nel 1777, diventando il Naviglio di Paderno.
Nel 1805, infine, sotto Napoleone si completò la costruzione del Naviglio Pavese, in un periodo che vide il massimo sviluppo dei collegamenti, dove il mare si raggiungeva tramite il naviglio di Pavia e il Pò, il Lago Maggiore tramite il Naviglio Grande e il Ticino, il Lago di Como tramite il naviglio della Martesana e l’Adda.
Durane il fascismo i Navigli furono progressivamente coperti e nel 1930 la cerchia interna fu coperta totalmente.
Oggi dell’intero sistema di collegamento restano visibili solo il Naviglio Grande e quello Pavese, collegati dalla Darsena, e il Naviglio Martesana nel nord-est della città.