Dal 14 al 17 luglio a Bellinzago, in provincia di Novara, arriva il secondo appuntamento dell’estate tra gusto e divertimento.
Infatti in piazza Gattorno c’è una tappa di Grecia in festa, il format itinerante dedicato alla cucina del Peloponneso, per quattro giornate di gusto e divertimento all’aperto.
Durante l’evento il pubblico potrà gustare piatti della cucina greca tradizionale, usufruire del servizio bar e ristorazione, godersi spettacoli di musica dal vivo, oltre all’area relax e all’area bimbi.
Ogni sera a partire dalle 21 è in programma musica live, giovedì 14 la serata verrà allietata dai ’39 Queen Tribute Band, venerdì 15 i Parrucconi suoneranno le migliori hit estive, sabato 16 ci si divertirà con i Made In Italy – Italian Cover Band, infine domenica 17 si ballerà con la Selezione Musicale 360°.
Gi orari sono giovedì 14 e venerdì 15 luglio dalle 18, mentre sabato 16 e domenica 17 luglio dalle 11.
Vicino a Bellinzago si trova la Badia di Dulzago, che sorge a sudovest del paese, sui resti delle colline moreniche della vallata del fiume Terdoppio, in prossimità di alcuni fontanili, ed è per questo particolare morfologico che anticamente fu denominata dulcis acquae.
L’antico paese di Dulzago che sorgeva alla sinistra dell’odierna Badia è nominato già nell’892 in un documento che riferiva di una permuta di terreni tra il vescovo di Novara ed un tale Curiberto di Dulzago: oltre che in documenti del 1013 e poi del 1132 che confermano di un possesso da parte del vescovo Litifredo.
La Badia sorse nel XII secolo e non fu soltanto un luogo di culto religioso, ma anche un importante centro agricolo perché i monaci ed i coloni che abitavano il complesso bonificarono in breve tempo la zona circostante rendendo i terreni agricoli molto produttivi.
Strutturalmente la Badia era un vero e proprio complesso residenziale, dove trovavano sede la chiesa, l’abitazione dell’Abate e dei canonici, le case dei coloni ed infine il cimitero.
Degna di nota è la Chiesa dedicata a San Giulio, i cui tratti romanici sono evidenti nelle tre absidi e all’interno ci sono sulla parete ovest degli interessanti affreschi del tiburio che raffigurano gli Angeli ed i Santi, ritrovati all’interno della chiesa in seguito a lavori di restauro.
L’Abbazia venne infatti restaurata e decorata tra la fine del Seicento ed il Settecento, e numerosi sono gli affreschi e gli stucchi che hanno modificato l’originaria struttura romanica.
Sulla facciata, ricostruita nel XVIII secolo, si nota un frontone, mentre ai lati dell’ingresso sono sagomati due portali chiusi a tutto sesto, aperti solo nelle lunette.
Il campanile settecentesco della badia è sul lato sinistro, e fu edificato per volontà dell’Abate commendatario don Lorenzo Cristiani.
Oggi il complesso abbaziale è meta di molti visitatori che trovano in questo luogo ancora intatta la suggestione ed il senso di pace di quell’epoca, dei luoghi di culto e di preghiera.