Uno dei teatri di Napoli meno noti, dalla storia leggendaria…
Dopo la prima guerra mondiale, Napoli conobbe un grande sviluppo edilizio, soprattutto in direzione della collina del Vomero e per collegare quest’ultima al centro cittadino venne studiato un progetto per creare una funicolare che avrebbe in pochi minuti trasportato un gran numero di persone.
Allo scopo di ottenere lo spazio necessario allo stazionamento della funicolare, venne abbattuta una parte di Palazzo Berio, storica costruzione del Seicento, con la facciata ridisegnata dal Vanvitelli nella seconda metà del Settecento.
Il famoso architetto, in occasione del battesimo della Infanta Reale Carolina, costruì nel palazzo un salone da ballo e un teatro di 1600 posti, conservandone la pianta a forma circolare.
Nella piazzetta vicino alla funicolare oggi si trova il teatro Augusteo, prima opera in cemento armato dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, allora trentacinquenne, su un progetto dell’architetto Arnaldo Foschini coadiuvato dall’ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci.
L’Augusteo si trova proprio sopra la Funicolare, è una struttura circolare con diametro di 30 metri e il centro del soffitto apribile, e negli anni Venti era dotato di ogni comfort moderno per l’epoca, come una scala mobile, ascensori, impianto di aria condizionata, fino al lucernario centrale della volta scorrevole.
La sala venne aperta al pubblico nel novembre 1929, con una serie di colossal del cinema muto. accompagnati dall’orchestra dal vivo.
Nel campo musicale dell’epoca il Teatro Augusteo ospitò i nomi celebri quali Tito Schipa, Beniamino Gigli, Giovanni Martinelli, oltre a tutti i grandi della canzone napoletana e nel gennaio del 1930 vi fu proiettato il primo film sonoro.
Le stagioni estive del teatro presentarono concerti, balletti, fino alla Piedigrotta dove le case editrici presentavano la nuova produzione di musica leggera, e in breve divennero un’abitudine storica per la città.
Divenuto ormai famoso, l’Augusteo ospitò la grande Joséphine Baker con il balletto del Casino di Parigi, le riviste, la prosa e il grande Totò, a cui si aggiunse Ernesto Murolo.
Il teatro Augusteo venne chiuso durante la seconda guerra mondiale, dopo che fu aperto un ricovero nella piazzetta e riaprì nel 1945 come club della Croce Rossa.
Negli anni Cinquanta divenne un cinema del centro adatto a films di cassetta ma, soprattutto, subì stravolgimenti tecnici che danneggiarono l’acustica ed estetici, come la copertura dei marmi rossi con pittura plastificata e la chiusura dei palchi.
Nel 1980 il teatro Augusteo venne chiuso definitivamente e qualche anno più tardi fu richiesto per un supermercato.
Per fortuna la nuova gestione di Francesco Caccavale, dopo una trattativa durata circa tre anni con la Società proprietaria, intervenì sulla storica sala, ponendola come primo intervento sotto l’attenzione del Ministero dei Beni Culturali e facendolo tornare ad essere un teatro, anche se può ospitare serate cinematografiche d’eccezione.
Nella sua nuova vita, l’Augusteo ha portato a Napoli nomi come Gassman, Gaber, Proietti, Montesano, Grillo, Bramieri, Luca e Luigi De Filippo, De Simone e Peppe Barra.
Non sono mancati i musical come Rugantino, Sette Spose per Sette Fratelli, Aggiungi un posto a tavola, Un paio d’ali, My Fair Lady, Evita, Jesus Christ Super Star, C’era una volta e Scugnizzi.
Tra i big della musica ci sono stati Bruce Springsteen, Emii Stewart, Natalie Cole, Fiorello, Claudio Baglioni, Paolo Conte, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Ivano Fossati, Renzo Arbore, Renato Zero, ma anche Michel Petrucciani, Orchestra Scarlatti e Joaquìn Cortez.