Il napoletano che fu l’ironico divulgatore della cultura greca negli anni Ottanta…
Luciano De Crescenzo nacque a Napoli, a Santa Lucia, il 18 agosto 1928 e, come diceva, i suoi genitori erano antichi, cioè piuttosto anziani.
Grande umorista, De Crescenzo sapeva cogliere sempre il lato buffo e positivo della vita, rimasto sempre fedele a se stesso.
Il padre di Luciano aveva un negozio di guanti a Napoli in via dei Mille, il figlio frequentò l’Università di Napoli, dove si laureò in Ingegneria col massimo dei voti.
De Crescenzo aveva ascoltato come prima lezione all’università quella di Renato Caccioppoli, il grande matematico napoletano, di cui divenne amico a prima vista e, per stare un po’ con lui, lo andava a prendere a casa a piedi quasi tutti i giorni e lo riaccompagnava alla fine delle lezioni.
Per questo il suicidio di Caccioppoli, avvenuto a Napoli l’8 maggio 1959. fu uno dei grandi dolori della sua giovinezza.
Dopo la laurea, la IBM Italia assunse Luciano in qualità di rappresentante commerciale e sua madre fu per anni dispiaciutissima che il figlio non fosse riuscito a entrare al Banco di Napoli.
Lo scrittore vi rimase per diciotto anni raggiungendo la qualifica di direttore ed era per tutti capace di vendere frigoriferi ai Poli e alcuni compravano soprattutto per avere ancora a che fare con lui, infatti era un uomo dal grande fascino, sia con gli uomini che con le donne.
Se entrava in una stanza era difficile non accorgersi della presenza di De Crescenzo.
Malgrado abbia pubblicato più di 25 libri con una delle più prestigiose case editrici, la Mondadori, con un incredibile successo editoriale, i critici non sembravano accorgersi di lui.
Luciano fu un eccezionale divulgatore, capace di fare capire l’incomprensibile, per fare conoscere il pensiero dei più grandi filosofi greci come Eraclito, nel libro Panta Rei, a gente che sarebbe passata alla larga da qualsiasi scaffale che esponesse libri di filosofia.
Fu anche attore, regista e sceneggiatore, ma con minore successo rispetto all’attività di scrittore, recitando anche con Sofia Loren.
Una vera chicca da cineteca è la scena dove in Così parlo Bellavista, nella parte del personaggio da lui stesso ideato, il professor Bellavista, rimase bloccato dentro l’ascensore con l’ingegner Cazzaniga, interpretato da Renato Scarpa, milanese verace, temporaneamente trapiantato a Napoli e li capì che perfino i milanesi hanno un cuore.
Luciano De Crescenzo morì, a 90 anni, nella sua casa di Roma, il 18 luglio 2019.