Uno degli allenatori più noti del calcio italiano degli anni Novanta…
Arrigo Sacchi è nato il 1 aprile 1946 a Fusignano, paesino della Romagna, lo stesso giorno di un altro grande del calcio e suo caro amico, Alberto Zaccheroni.
Fin dall’adolescenza Sacchi venne attratto inesorabilmente dal calcio, tentando in tutti i modi di inserirsi in squadre e squadrette di vario tipo, oppure cercando di mostrare le sue doti come allenatore.
Anche se era quasi tentato di affiancare il padre, produttore di scarpe, nel suo lavoro. Arrigo non riusciva a stare lontano dai campi e soprattutto dalla panchina, al punto che cominciarono ad affidagli squadre come il Fusignano, l’Alfosine e il Bellaria.
Grazie alle sue idee rivoluzionarie, venne incaricato di gestrice la squadra giovanile del Cesena dal conte Alberto Rognoni, ideatore della Commissione di Controllo della Federalcalcio.
Nella stagione 1982/83 Arrigo andò a Rimini in C/1, l’anno dopo alle giovanili della Fiorentina e nel 1984/85 di nuovo a Rimini in C/1; nel 1985 si trasferì a Parma dove rimase fino al 1987.
Sacchi arrivò in serie A nel campionato 1987/88 quando Silvio Berlusconi, presidente del Milan, decise di chiamarlo sulla panchina della sua squadra dopo l’ottima prova che il Parma guidato da Sacchi effettuò contro il Milan di Liedholm in Coppa Italia.
Con la squadra milanese Sacchi vinse lo scudetto nel 1987/88, arrivò terzo nel 1988/89 e secondo nel 1989/90 e nel 1990/91, oltre a una Supercoppa Italiana (1989), due Coppe dei Campioni (1988/89 e 1989/90), due Coppe Intercontinentali (1989 e 1990) e due Supercoppe Europee (1989 e 1990).
Se in quegli anni ai vertici del calcio italiano c’era il Napoli di Maradona che si schierava, come la stragrande maggioranza delle squadre partecipanti al campionato, in modo tradizionale, Sacchi decise di schierare il Milan con un rivoluzionario 4-4-2, per creare una squadra in cui ogni giocatore avesse compiti importanti sia in fase difensiva che offensiva.
Il 13 novembre 1991 Arrigo subentrò ad Azeglio Vicini come commissario tecnico della Nazionale Italiana che condusse ai Mondiali USA del 1994, ottenendo il secondo posto dietro il Brasile.
Nel 1995 portò l’Italia alla qualificazione per la fase finale dell’Europeo ’96 e un anno dopo rinnovò il contratto che lo avrebbe legato alla guida della Nazionale fino al 1998, ma poco tempo dopo, in seguito a polemiche sulla sua conduzione, lasciò il posto a Cesare Maldini, già allenatore della nazionale giovanile.
L’ ultimo incarico di Sacchi fu un breve ritorno sulla panchine del Parma, ma il troppo stress,l’eccessiva fatica e le troppe tensioni a cui era sottoposto lo spinsero a lasciare la la squadra emiliana dopo solo tre partite.
Arrigo Sacchi ha poi lavorato come direttore dell’area tecnica del Parma e nell’ottobre 2005 l’Università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze e Tecniche dell’Attività Sportiva.