Il conte che divenne pilota della Ferrari…
Wolfgang Von Trips, detto Taffy, era l’unico erede di una nobile famiglia tedesca, nato il 4 maggio 1928 a Horrem, ed iniziò la sua carriera motoristica già nel 1945, in una Germania devastata dalla guerra, partecipando ad alcune gare con una vecchia Opel con lo pseudonimo di Axel Linther, per problemi con la famiglia, contraria alle aspirazioni del giovane.
Gli studi universitari rallentarono la carriera agonistica di Von Trips fino all’esordio con la Porsche 356 nel 1954 alla Mille Miglia, terminata con il secondo piazzamento nella classe GT1.5.
Il padre di Taffy trovò al figlio un posto in banca rallentando la carriera del pilota, che comunque continuò a correre sia per Porsche che per la Mercedes.
L’anno seguente la casa di Stoccarda decise di assegnare a Von Trips il ruolo di pilota di riserva nella 24 Ore di Le Mans e inoltre Taffy divenne il campione nazionale tedesco.
Questi successi attirarono Enzo Ferrari, che lo ingaggiò per il gran premio di Svezia 1956, dove arrivò secondo in coppia con Peter Collins, inoltre Taffy vinse con la Porsche RS il gran premio di Berlino.
Il podio scandinavo valse a Von Trips un giro a Monza alla guida di una Ferrari D50 di Formula , ma dopo alcuni giri il tedesco uscì di pista distruggendo la vettura, fatto che gli valse il soprannome di “Il conte che sbatte“.
Malgrado tutto questo la Ferrari, orfana di Fangio passato alla Maserati, decise di dare un posto a Taffy per la stagione 1957.
Subito al primo gran premio in Argentina Von Trips guadagnò un sesto posto dividendo la guida con Cesare Perdisa e lo stesso Peter Collins, ma a Montecarlo fu purtroppo costretto al ritiro.
Poi a Monza partì ottavo ma riuscì a conquistare il primo podio in carriera alle spalle di Moss e Fangio.
Nel frattempo proseguì l’attività con le vetture sport e con la Ferrari 315 S arrivò secondo alla Mille Miglia, dopo aver lottato con il vincitore Piero Taruffi su una vettura identica.
Il 1958 fu contrassegnato dalla tragica scomparsa di Luigi Musso in Francia, dove il tedesco arrivò terzo dietro a Mike Hawthorn con Ferrari 246 F1 e Stirling Moss con la Vanwall VW5.
Nel gran premio di Germania Taffy arrivò quarto, ma la gara venne sconvolta dalla morte di Peter Collins e al gran premio d’Italia si fratturò la gamba dopo aver tamponato la BRM P25 di Harry Schell.
Nel 1959 Von Trips corse prevalentemente con la Porsche per poi tornare alla Ferrari nel gran premio degli Usa a Sebring.
L’anno seguente vinse il GP di Siracusa con la Ferrari 256 F1 per poi disputare l’intero campionato con la Ferrari per otto gare e l’ultima a Riverside con la Cooper-Maserati.
Terminò il campionato al sesto posto con 10 punti, a pari merito con il belga Olivier Gendebien.
Sulle vetture Ferrari Sport arrivò secondo a Baires con Richie Ginther e alla Targa Florio fu primo con Phill Hill nella classe 3000. Invece Con la Porsche, vince il GP di Solitude, nei pressi di Stoccarda.
Nel 1961 il pilota, con una Ferrari 240 SP, dominò la Targa Florio dividendo il sedile con Olivier Gendebien e Richie Ginther.
In Formula 1 arrivò la prima vittoria nel gran premio d’Olanda, davanti al compagno di scuderia Phil Hill, e un secondo posto in Belgio, seguito da un secondo successo in Gran Bretagna, ancora davanti al compagno di squadra.
In Germania, Stirling Moss con la Lotus-Climax superò il tedesco che arrivò al secondo posto.
A Monza, penultima prova del mondiale, i 33 punti di Taffy garantivano al tedesco il primo posto in classifica, con Phil Hill secondo con 4 punti di differenza.
In qualifica Von Trips conquistò la sua prima pole-position della carriera.
Ma il 10 settembre 1961, al secondo giro e a circa duecento metri dalla Parabolica che immette nel rettilineo principale, la Lotus di Jim Clark toccò il posteriore della Ferrari 156 F1 di Von Trips che finiscì contro le reti investendo il pubblico.
Oltre al pilota morirono anche 14 spettatori, Phil Hill vinse la gara e si aggiudicò il mondiale, ma non ci fu nessuna festa.
La tomba di Von Trips si trova nel cimitero di Karpen, dove i genitori di Wolfgang, in omaggio al figlio, fecero costruire il famoso kartodromo, entrato nella leggenda per aver ospitato le prime gare di Michael Schumacher.