Dal 19 novembre all’8 gennaio 2023 Trento sarà la Città del Natale con l’inaugurazione dei tradizionali Mercatini Natalizi, a cura dell’Azienda per il Turismo Trento e Monte Bondone, giunti alla 28esima edizione, in piazza Fiera e in piazza Cesare Battisti.
Inoltre Piazza Duomo, con le eleganti luci del photomapping e dell’Albero di Natale illuminato da luci Led a basso consumo, ospiterà anche quest’anno i festeggiamenti per il Capodanno.
Nei Mercatini saranno coinvolti circa 80 espositori nelle casette di legno che offriranno il meglio dell’artigianato alpino e della tradizione enogastronomica locale, aperti dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 19.30, mentre il venerdì e il sabato le casette del polo gastronomico di entrambe le piazze saranno aperte fino alle 20.30, il 24 e il 31 dicembre tutto il Mercatino sarà visitabile dalle 10.00 alle 18 e sarà chiuso il giorno di Natale.
Oltre a una visita ai Mercatini si potrà conoscere Trento, in particolare il Castello del Buon Consiglio, una meraviglia incastonata fra gli alberi colorati dal giallo e dal rosso dei colori autunnali.
Edificato dove si trovava un castrum romano, dal secolo XIII fino alla fine del XVIII secolo il castello fu residenza dei principi vescovi di Trento, che rappresentavano dei fiduciari per gli imperatori e i re di Germania, degli alleati per le difficili vie alpine verso l’Italia, e senza pericoli per l’ereditarietà dei grandi feudi.
Negli splendidi affreschi ci sono molte figure di dei e procaci dee pagane, ma altre ombre si aggirano fra queste sale, soprattutto in quelle del giardino del Magno Palazzo, che furono trasformate in prigioni, dove furono rinchiusi Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, che nel fossato retrostante il castello furono giustiziati nel 1916.
Ma si può ammirare Trento dall’alto con la funivia Trento Sardagna, inaugurata nel 1925, che porta dalla città ad una bella balconata con un panorama mozzafiato sulla città.
A Trento Alta si può pranzare con salumi e speck accompagnati dal tortel, una schiacciatina di patate grattugiate da crude e poi fritte, e gli strangolapreti, gnocchetti tondi di pane, spinaci, farina, burro, uova, conditi con burro e salvia, ma anche con gorgonzola, con un nome legato al Concilio di Trento, tenutisi dal 1545 al 1563, quando i prelati e le loro corti assaggiarono questo piatto e ne mangiarono al punto che rischiavano di strangolarsi.