Sabato 26 novembre, alle ore 18.32, in corrispondenza con l’ora del crepuscolo astronomico, si terrà ad Arona l’ormai tradizionale e tanto attesa Cerimonia di Accensione del Grande Albero di Natale presso la Rotonda di Corso Repubblica e degli Allestimenti della Città.
Il ricco programma di iniziative in attesa del grande momento vedrà, a partire dalle 17, una bellissima sorpresa di cioccolato offerta da Laica e dalle 17:30, ad allietare il pomeriggio, ci saranno i Canti del Coro dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Arona diretto dal professore Dellacà e dal professore Mora.
Durante la manifestazione sarà distribuita una calda cioccolata per riscaldare gli animi di tutti coloro che parteciperanno all’evento, offerta del Gruppo Alpini di Arona,
Il Sindaco Federico Monti e il vice Sindaco, on. Alberto Gusmeroli commentano sull’atteso evento che “Ci sentiamo di ringraziare l’Associazione Proloco per la grande collaborazione e per gli allestimenti e l’Amico della città Davide Zanchi del Centro Commerciale San Martino, che da tredici anni sponsorizza il grande albero a cui quest’anno, se ne aggiungono altri sei ad addobbare la città”.
Le origini dell’albero di Natale risalgono all’alto Medioevo, quando nei piccoli villaggi scandinavi era consuetudine, nel giorno del solstizio di inverno, decorare gli alberi con nastri, campanelle e oggetti colorati allo scopo di chiedere l’aiuto del Sole e della Luna per un buon raccolto in primavera.
Uno degli alberi più utilizzati per la cerimonia era l’abete, consacrato a Wotan, il dio germanico signore della guerra.
Quando nel Trecento i vichinghi vennero convertiti al Cristianesimo, questa tradizione venne considerata un’ eresia pagana e cadde nel dimenticatoio per quasi un secolo.
Le prime notizie storiche sull’albero di Natale risalgono al 1441, quando nella cittadina di Tallinn, in Estonia, venne eretto un grande abete nella piazza del municipio, attorno a cui uomini e donne ballavano per tutta la notte, con lo scopo di trovare l’anima gemella.
In poco tempo questa novità si diffuse in Germania, infatti una cronaca trascritta a Brema nel 1570 informa che ogni anno al centro della città veniva eretto un albero decorato con fiori di carta, mele, noci e datteri secchi.
Anche a Riga, nella Lettonia, ci sono tracce riguardanti gli alberi di Natale, infatti una targa ricorda che nel 1510 venne eretto il primo albero di Capodanno.
Ormai l’albero era diventato non solo un simbolo di riunione nelle comunità, ma lo era anche per le famiglie, a tal proposito una cronaca di Strasburgo risalente al 1605, informa che gli abitanti, per Natale, nelle loro casa decoravano abeti con rose di carta, mele e dolci in zucchero.
Per molto tempo l’albero di Natale rimase una tradizione di nicchia, fino a quando verso il 1771 Goethe, nel suo capolavoro “I dolori del giovane Werther” citò, per la prima volta nella letteratura, l’albero di Natale, contrapponendo la felicità dei bambini al dolore devastante del protagonista.
Grazie al successo del romanzo, in poco tempo l’albero di Natale si diffuse presso le famiglie tedesche borghesi, che facevano a gara per creare alberi sempre più belli e ricchi.
Nel frattempo, dopo il Congresso di Vienna, gli ufficiali austriaci e prussiani diffusero nel resto d’Europa la tradizione dell’albero di Natale che fino a quel momento era stata considerata solo una delle tante usanze protestanti.
E’ nel 1816 che si registra per la prima volta un albero di Natale nella corte viennese, tradizione che è rimasta fino ai nostri giorni, anche dopo la caduta dell’impero asburgico.
Nel 1840 la duchessa di Orléans introdusse l’albero alla corte del re di Francia, mentre nel 1846 la regina di Inghilterra Vittoria con il marito Alberto si fece fotografare vicino a un albero di Natale.
Dopo la guerra di secessione si diffuse, grazie al mercenari inglesi che avevano combattuto nel conflitto, negli Stati Uniti la tradizione dell’albero di Natale, che venne inaugurata dal presidente Pierce con un albero fuori della Casa Bianca, mentre nel 1889 il suo successore Harrison dichiarò che la Casa Bianca avrebbe sempre tenuto un albero di Natale, ormai considerato una istituzione per gli americani.
Ancora oggi gli alberi di Natale sono un simbolo di pace e speranza per tutti, come ci ricordano l’albero che il papa Giovanni Paolo II fece erigere in Piazza San Pietro e che da allora viene innalzato ogni anno e quello che da sempre viene acceso nei pressi del Rockefeller Center di New York, assieme alla stupenda pista di pattinaggio.