Maria Luisa Spaziani nacque a Torino il 7 dicembre 1922, primogenita di un facoltoso imprenditore dell’industria chimica e del dolciario.
La sua appartenenza al ceto medio-alto le permise di dedicarsi sin da subito agli studi, concentrandosi soprattutto sulla letteratura e, a dodici anni, rimase affascinata dalla figura di Giovanna d’Arco.
All’età di diciannove anni la Spaziani fondò e diresse, senza mai prendervi parte direttamente con i propri scritti, la rivista di letteratura e poesia Il Dado, ricco di inediti di intellettuali come Umberto Saba, Sandro Penna, Vasco Pratolini, Vincenzo Ciaffi e altri.
Proprio in questo periodo la grande scrittrice britannica Virginia Woolf inviò alla rivista un capitolo del suo ultimo romanzo, Le onde, dedicato a Maria Luisa Spaziani, definita “La piccola direttrice”.
In questi anni inoltre fece la conoscenza di Leonardo Sinisgalli, presenza importante nella sua formazione, e del poeta Ezra Pound, che incontrò nella città ligure di Rapallo.
Al contempo Maria Luisa frequentò l’Università di Torino, facoltà di Lingue e conseguì la laurea con una tesi su Marcel Proust.
Di grande importanza per la sua formazione poetica e spirituale fu l’incontro con il celebre poeta Eugenio Montale, in occasione di una conferenza al teatro Carignano di Torino il 14 gennaio 1949.
L’indomani i due andarono a pranzo insieme e fu l’inizio di una delle relazioni intellettuali e spirituali più intense e belle della storia della letteratura italiana.
Nel 1953 Maria Luisa, sicura di poter intraprendere una propria produzione poetica, inviò alcune delle sue liriche alla casa editrice Mondadori, che nel 1954 pubblicò Le acque del Sabato nella collana Lo Specchio, una delle più prestigiose a livello nazionale.
Intanto Maria Luisa trovò lavoro nell’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese a Milano e rivide Eugenio Montale, che lavorava al Corriere della Sera.
Dopo la fine della loro storia, Montale lasciò alla sua allieva circa 360 lettere, poi donate all’archivio di Maria Corti, presso l’Università di Pavia.
Intanto, nel 1956 la giovane intellettuale trovò lavoro in un collegio di Torino, come insegnante di francese.
Le opere seguenti, che pubblicò con il titolo Luna Lombarda e Utilità della memoria, rispettivamente nel 1959 e nel 1966, rispecchiano il legame con i giovani studenti, condito da una felicità interiore.
Nel 1958 vinse con la poesia Suite per A., il Premio Lerici, presieduto da Enrico Pea e, dopo dieci anni di fidanzamento, sposò l’intellettuale esoterico Elémire Zolla, ma il rapporto tra i due coniugi si logorò quasi subito e il matrimonio fu sciolto già nel 1960.
Dopo gli anni romani Maria Luisa fu chiamata ad insegnare all’Ateneo di Messina come docente di lingua e letteratura tedesca.
Nel 1972 fu chiamata a curare i volumi di Pierre de Ronsard, oltre ad occuparsi di teatro francese del Settecento e tradusse opere importanti, come quelle di Racine, Gustave Flaubert, André Gide, Marguerite Yourcenar e altri.
Maria Luisa nel 1978, fondò il Centro Internazionale Eugenio Montale, e tra il 1981 e il 1982 ne assunse la presidenza, istituendo anche il Premio Montale.
Trasferitasi definitivamente a Roma si dedicò ai giovani poeti e nella città eterna morì, a 91 anni, il 30 giugno 2014.