Oggi il pandoro, è con il panettone, uno dei dolci italiani di Natale più tipici e apprezzati non solo entro i confini nazionali ma anche all’estero, con una storia legata alla città di Verona.
Questo dolce tipico natalizio ha una forma alta, per la precisione a stella troncoconica, dove il tronco è scanalato sui fianchi e si eleva seguendo il disegno di una stella a otto punte.
Gli ingredienti usati per la ricetta classica del pandoro sono fior di farina, uova, burro, zucchero e lievito di birra, contro una preparazione decisamente complessa che abbisogna di una lavorazione che richiede diverse fasi.
Oltre alla ricetta tradizionale ci sono diverse varianti al cioccolato, alla crema pasticciera, alla crema di limone e così via, ma il pandoro classico non è mai farcito, mentre è immancabile la spolverata di zucchero a velo vanigliato con cui viene servito.
Se del panettone, o meglio dell’impasto del dolce che poi sarà chiamato panettone, si ha notizia già a metà del Cinquecento, con il cuoco ferrarese Cristoforo di Messisbugo che nel suo ricettario del 1549 parlava di un dolce milanese con farina, burro, zucchero, uova e latte , la storia del pandoro risale alla fine dell’Ottocento, grazie alla creatività del pasticcere veronese Domenico Melegatti, che nel 1894 ottiene l’attestato di privativa industriale per la sua invenzione dolciaria.
Con il nome pandoro Melegatti avrebbe voluto ricordare i pan de oro tipici della Repubblica di Venezia, quando le antiche famiglie nobiliari gustavano questi dolci dalla forma conica a loro riservati, impreziositi da foglie d’oro zecchino.
Se la storia ufficiale del pandoro è questa c’è chi sostiene che il pandoro discenda dalla brioche francese, dolce prediletto alla corte dei Dogi, ma per altri invece le vere origini sarebbero da ricercare nel Nadalin, dalla cupola troncoconica a pianta stellata.
Il nadalin è un antichissimo dolce tipico veneto, a forma di stella, ma meno definita, più basso e più compatto rispetto al pandoro perché meno lievitato e precederebbe di seicento anni il pandoro perché sarebbe stato preparato per la prima volta nel XIII secolo in onore dei nobili Della Scala divenuti signori della città di Verona nel 1232.
Nel 2012 il Nadalin ha ottenuto il riconoscimento Denominazione Comunale, il marchio di garanzia che i comuni italiani possono assegnare ai loro prodotti per valorizzare le attività agroalimentari tradizionali.