Drammaturgo e attore teatrale francese, Molière fu il padre del teatro europeo moderno…
Molière era lo pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin, nato a Parigi il 15 gennaio 1622, il padre Jean era un tappezziere e un artigiano di classe agiata, la madre Marie Cressé morì quando il figlio aveva solo dieci anni.
Dopo aver vissuto l’infanzia nel quartiere parigino di Halles, Molière tra il 1635 e il 1639 compì i suoi studi al Collège de Clermont, collegio di gesuiti, dove studiò filosofia, latino e retorica.
Nel 1637 prestò giuramento come futuro erede della carica di tappezziere del re, prima di lui ricoperta dal padre, nel 1641, terminati gli studi di diritto, divenne avvocato.
Cominciò a frequentare gli ambienti teatrali, dove conobbe Tiberio Fiorilli, noto per il ruolo di Scaramuccia ed ebbe una relazione con la ventiduenne Madeleine Béjart, giovane attrice rossa, che aveva avuto un figlio dalla sua relazione con il Barone di Modène Esprit de Raymond de Mormoiron.
Il 6 gennaio 1643 Molière rinunciò alla carica di tappezziere reale il 30 giugno firmò il contratto per costituire l’Illustre Théâtre, di cui facevano parte Madeleine Béjart, come prima attrice, il fratello Joseph e la sorella Geneviève.
La piccola compagnia prese in affitto il Jeu de Paume des Métayers di Parigi, e nell’attesa della conclusione del lavori per adattare la sala alle rappresentazioni teatrali, si stabilì a Rouen, inscenando spettacoli di ogni tipo, dalle tragedie alle farse.
Il 1 gennaio 1644 l’Illustre Théatre debuttò a Parigi, ma il pubblico non apprezzò il nuovo gruppo di artisti e in breve iniziarono ad accumularsi debiti, fino ad arrivare all’arresto di Molière per insolvenza.
Nel 1645 la compagnia si sciolse e, Molière assieme ad alcuni membri, abbandonò la capitale francese per una carriera di attori ambulanti.
Negli anni tra il 1645 e il 1658 lavorò con i suoi compagni assieme alla compagnia di Charles Dufresne, rinomata e finanziata dal duca di Epernon, governatore della Guienna, poi cominciò a rappresentare lavori teatrali a Pézenas e nel sud della Francia.
La compagnia, ormai ben affermata, a partire dal 1652 ebbe un pubblico regolare a Lione.
Durante questo girovagare Molière approfondì la conoscenza degli ambienti di provincia, ma soprattutto imparò il mestiere di attore, i gusti del pubblico e le sue reazioni, inoltre scrisse alcune farse e due commedie: Lo stordito (L’Etourdi), rappresentata a Lione nel 1655 e Il dispetto amoroso (Le dépit amoureux) rappresentata a Narbona nel 1656.
Il drammaturgo, dopo un soggiorno a Rouen con la sua compagnia, ora conosciuta come la Troupe de Monsieur, nome che le venne dato Filippo d’Orléans, tornò a Parigi nel 1658.
Il 24 ottobre 1658 la compagnia recitò davanti a re Luigi XIV, che si entusiasmò solo con la farsa Il dottore amoroso (Le Docteur amoureux), scritta dallo stesso Molière.
La compagnia in seguito fu autorizzata ad occupare il teatro del Petit-Bourbon, alternandosi con la troupe degli Italiani e, quando nel 1659 questo lasciano il teatro, rimase a completa disposizione di Molière..
Dopo aver scritto l’opera Don Garcia de Navarre, incentrata sul tema della gelosia, che fu un vero fiasco, Molière capì che la sua vera aspirazione era la commedia, come dimostrò con la sua prima opera Le preziose ridicole (Les précieuses ridicules), nel 1659.
Nel 1660 arrivò il grande successo di Sganarello o il cornuto immaginario, intanto venne demolito il salone Petit-Bourbon, ma il re fece prontamente assegnare alla compagnia la sala del Palais-Royal, così nel mese di giugno debuttò La scuola dei mariti (École des maris) su problemi gravi e scottanti come l’educazione dei figli e la libertà da concedere alle mogli.
In onore di una festa di Luigi XIV, in quindici giorni Molière scrisse la commedia Gli importuni (Fâcheux).
Il 20 febbraio 1662 sposò Armande Béjart, ufficialmente sorella, ma che era in realtà la figlia di Madeleine.
In dicembre fu rappresentata La scuola delle mogli (École des femmes) che in termini di successo superò tutte le commedie precedenti e il 12 maggio 1664 fu la volta di Tartufo o l’Impostore, sul tema dell’ipocrisia.
Ispirandosi ad Aulularia, commedia in prosa di Tito Maccio Plauto, e prendendo spunti anche da altre commedie, Molière tra il 1667 e 1668 scrisse L’avaro (L’Avare ou l’École du mensonge) rappresentata per la prima volta a Parigi, al Palais-Royal, il 9 settembre 1668 dalla Troupe de Monsieur, frère unique du Roi, la compagnia del drammaturgo, che in quell’occasione recitò la parte di Harpagon.
Molière morì di tubercolosi il 17 febbraio 1673 mentre recitava Il malato immaginario e oggi la sua tomba si trova nel cimitero parigino di Père-Lachaise, accanto alla tomba di Jean de La Fontaine.
Durante la sua vita l’Accademia di Francia non accettò mai Molière tra gli immortali, ma avrebbe riparato in seguito dedicandogli una statua con l’iscrizione “Nulla mancò alla sua gloria, Egli mancò alla nostra”.