Fino all’11 giugno 2023, Palazzo Martinengo a Brescia accoglie i capolavori dei più importanti maestri dell’arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento a Brescia e Bergamo.
Per la prima volta, la mostra I campioni della pittura a Brescia e Bergamo presenta la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città nei quattro secoli di dominazione veneziana.
L’esposizione, una delle più attese del programma per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, ben ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere.
Qui i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara saranno messi a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto per comprendere come il contatto tra le due città abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, ma anche antitetici.
Si potranno confrontare tele eseguite nel corso del quinto decennio del Cinquecento da Moretto e da Moroni, che si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, che gli trasmise il concetto del naturalismo che caratterizza la poetica del pittore bresciano.
Lo stesso inedito parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche verrà proposto nelle sale successive dedicate alla ritrattistica, con Moroni, Ceresa e Fra Galgario da un lato, Bellotti, Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall’altro, della pittura barocca, della natura morta, con Baschenis e Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio e Duranti in quella della Leonessa e della pittura di genere con i dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell’allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali e osterie di Botti.
Il percorso espositivo prosegue poi al piano nobile della storica residenza cinquecentesca con una mostra nella mostra, costituita da quattro approfondimenti dedicati a temi del’identità culturale e la storia delle due città, tra sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d’epoca.
In particolare sono indagate le figure dei due papi del Novecento, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI, e il loro rapporto con l’arte e gli artisti, da Picasso a Chagall, da Matisse a Dalí fino a Manzù, le tradizioni gastronomiche e quelle musicali tra Rinascimento e XX secolo e l’avventura del grande architetto Marcello Piacentini, attivo nei primi decenni del Novecento tra Bergamo e Brescia, dove trasformò le due città.
L’esposizione fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento (2017), Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti (2019), Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini (2020-2022), che sono state visitate da oltre 300.000 persone.