La Viola mammola, detta Viola odorosa o più semplicemente Violetta, è il piccolo fiore che annuncia la primavera, spunta ai primi tepori e tende a sfiorire non appena le temperature si alzano. Si tratta di una pianta delicata, profumata, ricca di declinazioni cromatiche che dal viola intenso sfumano fino all’azzurro, passando dal lilla al blu pastellato.
Numerosi racconti sono legati alla viola, a partire dai greci, dai romani, arrivando al medioevo e alla storia moderna.
La mitologia greca narra di una ninfa di nome Io, amata segretamente da Zeus e, per nasconderla dalla moglie Era, il dio la trasformò in una bellissima mucca bianca.
Tuttavia Io era abituata a mangiare cibo umano, e non poteva sopportare di nutrirsi con le comuni erbe, così Zeus trasformò le lacrime della sua amata in profumate e bellissime violette, che solo a lei era permesso di mangiare.
Gli Ateniesi consideravano le viole il simbolo della loro città, si racconta che Ion, leggendario fondatore di Atene, fu accolto dalle ninfe acquatiche, che gli diedero le viole come segno di buon augurio.
In una leggenda inglese, il Re Frost si sentiva molto solo nel suo enorme palazzo di ghiaccio dove tutto era gelido e decise di mandare i suoi cortigiani a cercare una ragazza dolcissima in grado di sciogliere il suo cuore.
I cortigiani trovarono una vergine, di nome Violet, e la presentarono al Re, che fu sedotto dal fascino della ragazza e si innamorò di lei.
Così il re promise al suo popolo che gli inverni aspri e sconfinati del suo regno sarebbero diventati più miti per la metà di ogni anno, mentre Violet tornò da loro sotto forma di fiore solo in primavera, tornando poi al regno del marito.
Nell’arte cristiana, la viola simboleggia l’umiltà della Vergine Maria, si afferma che le violette fossero un tempo di colore bianco, fino a quando Maria fu sconvolta nel vedere il figlio soffrire sulla Croce.
Da quel momento, tutte le violette diventarono di colore viola, per sottolineare il suo lutto.
I romani decoravano le tavole per i banchetti con le violette, nella convinzione che potessero prevenire l’ubriachezza, al punto che producevano un vino coi fiori da utilizzare dopo aver bevuto troppo.
Un’infusione di violette in acqua calda aiutava a calmare un cuore spezzato, mentre i cristiani del Medioevo usavano spesso le violette nelle cerimonie del Venerdì Santo.
A partire dal XVI secolo, la violetta era utilizzata come antidolorifico, poiché era tra le poche piante a contenere l’acido salicilico, ingrediente principale dell’aspirina.
In Francia, esiste una leggenda, secondo la quale nei petali delle violette si può intravedere il volto della persona amata.
Oggi la viola è utilizzata per preparare un efficace sciroppo per la tosse, dal sapore delicato e al tempo stesso intenso inoltre, essendo un fiore commestibile, è molto utilizzato anche in cucina, dove può essere trasformato in gelatine, canditi o messo in insalata per guarnire e dare colore.