Tra il 22 e 23 aprile, poco dopo il crepuscolo, gli appassionati di astronomia e tutti coloro che amano osservare il cielo potranno godersi lo spettacolo del picco di stelle cadenti delle Liridi, prodotto da particelle di polvere lasciate dalla cometa C/1861 G1 Thatcher.
Quest’anno le condizioni di osservazione saranno buone, perché le Liridi raggiungeranno il picco due notti dopo la Luna nuova, che non interferirà con l’osservazione delle stelle cadenti.
Lo sciame meteorico delle Liridi prende il nome dal fatto che il suo punto radiante è nella costellazione della Lira, in una posizione ad est della brillante Vega, tra gamba e braccio di Ercole. Fu l’astronomo Johann Gottfried Galle a correlare la cometa e lo sciame meteorico nel 1867, undici anni dopo aver scoperto il pianeta Nettuno.
Lo sciame delle Liridi è quello di cui si hanno le prime notizie storiche, in quanto fu osservato per la prima volta dai Cinesi diversi secoli prima della venuta di Cristo.
Il primo report scritto risale alla Cina del 687 a.C., più di preciso risale al 16 marzo, quando l’astronomo Zuo Zhuan scrisse: “nel cuore della notte, le stelle caddero come pioggia“…
Le Liridi sono note per produrre bolidi molto veloci, che colpiscono l’atmosfera ad una velocità relativa di 46 km/s, e luminosi, e ha degli outbursts, cioè una serie di aumenti repentini nel tasso di meteore.
Uno si verificò nel 1982 quando lo ZHR superò per pochi minuti le 200 meteore, un altro nel 1945 in Giappone e un altro ancora nel 1922 in Grecia, quando si superarono le 100.
A Richmond, in Virginia, si disse nel 1803 che “le stelle cadenti (furono) osservate mercoledì mattina (a) Richmond e le sue vicinanze, in un modo che allarmò molti e sbalordiva ogni persona che la osservava. Dall’una alle tre del mattino, quelle meteore stellate sembrava cadere da ogni punto del cielo, in numero tale da assomigliare a una pioggia di razzi nel cielo..:”.
Se il picco è previsto nelle ore dopo il crepuscolo del 22 aprile, lo sciame proseguirà fino al 28, per circa 10-30 meteore all’ora.
Per individuare l’area celeste giusta, bisogna guardare alla costellazione della Lira, che si trova a Nord della Via Lattea ed è caratterizzata dalla stella Vega, una delle più luminose del cielo settentrionale.