Il mese di maggio è quello dove comincia il tempo delle Delta Acquaridi, le stelle cadenti che si potranno vedere fino ai mesi di luglio e agosto.
Lo sciame meteoritico a luglio vedrà il picco delle Sud Delta Acquaridi, cioè la componente meridionale, mentre per quello delle Nord Delta Acquaridi bisognerà aspettare agosto.
Secondo alcune previsioni, si vedono ogni anno circa 20 meteore ogni ora e, per lasciarsi incantare da questo fenomeno celeste, si deve scegliere un posto isolato, lontano dall’inquinamento luminoso della città e guardate in direzione della costellazione dell’Acquario, dove si originano le stelle cadenti.
Le Delta Acquaridi sono uno sciame meteorico, la cui origine non è certa, infatti alcuni credono che lo sciame sia composto dai residui della Cometa 96P Macholz, così chiamata da Donald Machholz, l’astronomo che l’ha scoperta nel 1986 ma ci sono anche altre ipotesi, e il loro nome deriva da Delta, la terza stella più luminosa nella costellazione dell’Acquario che è il radiante, cioè il punto del cielo da cui provengono questi corpi celesti.
Tra le Delta Acquaridi ci sono le Sud Delta Acquaridi e le Nord Delta Acquaridi.
Il picco delle prime è prevista negli ultimi giorni di luglio, sia perché ci saranno più meteore nelle ore notturne sia perché non ci sarà la Luna a disturbare, mentre le Nord Delta Acquaridi, invece, sono attive fino alla fine agosto.
Secondo la Nasa, le Delta Acquaridi sono meno intense rispetto ad altri sciami e si vedono meglio nell’emisfero australe, ma anche chi vive nelle latitudini più meridionali di quello boreale può riuscire a scovarne qualcuna.
Per farlo, bisogna però allontanarsi dalla città, stendersi a terra e avere molta pazienza, dato che gli occhi ci mettono circa 30 minuti ad abituarsi al buio e, solo dopo che sarà passato questo tempo, sarà possibile vedere le prime stelle cadenti.
Sempre in estate è previsto il picco massimo anche per le Alpha Capricornidi, le stelle cadenti attive nelle prime due settimane di agosto, che si origina dalla cometa Honda Mrkos Pajdusakova e, in parte, dal pianetino Adonis.
L’Unione astrofili italiani dice che si tratta di meteore lente e luminose con un radiante diffuso e un’attività irregolare, infatti in questi ultimi anni ci sono stati dai 5 ai 17 fenomeni all’ora, complice la totale assenza del disturbo della Luna al primi d’agosto.