Sabato 8 e domenica 9 luglio ci sarà il debutto della Festa Country di Premenugo, una frazione di Settala, in provincia di Milano, per vivere due giorni di festa alla insegna del divertimento.
La Festa Country di Premenugo prevede un mercatino in via Genova con bancarelle di artigianato creativo, hobbistico, vintage, settore casa e commercio, automobili e servizi alla persona, mentre nel parco adiacente vengono allestiti il punto ristoro del Bar Il Chiosco e alcuni food truck con menù tipici regionali.
Ad arricchire la festa ci saranno tanti eventi collaterali dedicati ai bambini e agli appassionati di ballo e musica, come l’esperienza del battesimo della sella con i cavalli dell’Associazione Loi Park Onlus, mentre dal pomeriggio di domenica 9 sono in programma animazioni e lezioni di balli country line dance a cura di Samantha Marani.
Infine, ci sono le serate musicali con sabato 8 luglio alle 21.30 Arial Music Live (Fausta e Gabriele), mentre alla stessa ora domenica 9 luglio è la volta di Anchise Bolchi, uno dei più noti e richiesti artisti country in Italia.
Le origini di Premenugo si fanno risalire all’epoca romana, dopo che vennero ritrovati resti di una strada costruita ai tempi dell’Imperatore Tiberio (e perché su di una medaglia dell’imperatore si legge il nome del duumviro Giulio Settala.
Nel Medioevo il paese fu feudo di una della Famiglie più celebri della storia milanese, i Conti Settala, da cui il borgo ha ereditato il nome.
A questo nobile casato appartennero personaggi illustri come Sant’ Senatore, vescovo di Milano nel V secolo, Enrico, che ricoprì la stessa carica nel VII secolo e Ludovico, il protofisico che nel 1576 curò la peste nel capoluogo lombardo.
Nella chiesa milanese di San Marco si può ammirare la tomba di famiglia dei Settala con il loro emblema araldico, divenuto poi lo stemma del Comune.
A Premenugo non mancarono gli alti e bassi determinati dalle vicende che caratterizzarono tutto il Milanese, infatti il paese fu danneggiato dalla guerra che nel 1036 Corrado il Salico combatté contro l’Arcivescovo Ariberto d’Intimiano, fu poi così distrutto da Federico Barbarossa che rimase completamente disabitato per oltre mezzo secolo.
Nel 1249 i Conti Settala decisero di riedificarlo ed affidarono la ricostruzione al canonico Ugone.
Terminato il dominio dei Settala, il feudo passò nelle mani dei Trivulzio, che si estinsero nel 1679 e nel 1725 il possesso feudale passò al Marchese Brusati di Torino, i cui discendenti sono tuttora viventi.
Da vedere sono la torre merlata di un palazzetto del XII secolo a Cascina Castello, con un portico e finestre ad arco, e la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, fatta erigere dai Conti Settala nel 1108 e nella quale sono custoditi pregevoli quadri di scuola lombarda.