Oltre 860 vini provenienti da 319 aziende da 26 Paesi sono protagonisti della 31/a edizione del Mondial des Vins extremes prevista per giovedì 28 e venerdì 29 settembre a Sarre ed è la seconda edizione più partecipata di sempre.
La novità del 2023 è la partecipazione del Giappone, con cinque vini in concorso su 860, mentre tornerà l’Ucraina, con tre etichette e il Brasile parteciperà con 42 vini provenienti da nove aziende. Saranno 18 le regioni italiane, con 448 etichette da 174 aziende: il Veneto porterà 59 vini, la Valle d’Aosta partecipa con 56 e la Liguria con 53.
I vini ammessi al concorso provengono da vigneti che si trovano o a una quota superiore ai 500 metri sul livello del mare ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano, o in terreni con pendenze superiori al 30% o in sistemi viticoli su terrazze o gradoni o da viticolture delle piccole isole.
Il Mondial des Vins Extrêmes, organizzato dal Cervim, con il patrocinio dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin e la relativa autorizzazione del Ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è l’unica manifestazione enologica mondiale specificamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche.
I vini presentati vengono divisi in nove categorie, vini bianchi tranquilli annate 2022, (con residuo zuccherino fino a 6 g/l), vini bianchi tranquilli annate 2021 e precedenti, (con residuo zuccherino fino a 6 g/l), vini bianchi tranquilli semidolci (con residuo zuccherino da 6,1 a 45 g/l), vini rossi tranquilli annate 2021 e 2022, vini rossi tranquilli annate 2020 e precedenti, vini rosati tranquilli, vini spumanti, vini dolci (con residuo zuccherino superiore a 45,1 g/l) e vini liquorosi.
Nell’iniziativa rientra il concorso Extremes Spirits international Contest, riservato ai distillati e giunto alla terza edizione dato che dopo l’esperienza trentennale nell’organizzazione del concorso enologico Mondial des Vins Extrêmes, il Cervim ha pensato di organizzare un nuovo concorso internazionale espressamente dedicato ai distillati provenienti dalle stesse zone, per valorizzare non solo i distillati ma anche le rispettive zone di produzione, oltre che stimolare ed orientare il consumatore verso un“bere responsabile e alla scelta di questi particolari prodotti ed ora è aperto anche ai vini aromatizzati, il cui vino di base sia prodotto con uve coltivate sempre in zone caratterizzate da viticoltura eroica.