La ragazza che divenne leggenda alle Olimpiadi di Berlino del 1936…
Ondina Valla nacque a Bologna il 20 maggio 1916 da una famiglia benestante, ultimogenita di cinque fratelli e venne battezzata con il nome di Trebisonda, che il padre volle darle per l’ammirazione che nutriva nei confronti dell’antica Trapezunte, nota come la città che possedeva tutte le meraviglie.
La Valla debuttò a 13 anni con la vittoria ai campionati interscolastici bolognesi, poi a 14 anni vestì anche la maglia azzurra e divenne campionessa italiana assoluta e nella Nazionale, dove fu allenata da Vittorio Costa e poi da Boyd Comstock, collezionò 18 presenze.
Fu una atleta eclettica, questo le permise di gareggiare per quindici anni sia nelle corse piane che nei salti e sugli ostacoli, ma una spondilosi vertebrale la costrinse a rallentare il suo impegno.
Ondina Valla ruppe la popolarità sportiva legata al modello maschile e si impose come esempio della gioventù nazionale, infatti fu ricevuta con tutti gli onori a Piazza Venezia da Mussolini.
Nel 1937 le venne riconosciuta una medaglia d’oro al valore sportivo ed un assegno di cinquemila lire, oltre a una foto della regina Elena, che era un vero privilegio.
La Valla, grande tifosa del Bologna, venne premiata anche con un abbonamento allo stadio.
Il fratello Rito, divenuto un noto scultore, celebrò la sua vittoria con la statua l’Ostacolista, collocata davanti alla sede della Gioventù Italiana, poi, con la caduta del regime fascista, fu spostata nel cortile di casa, dove venne notata dall’industriale Carpigiani che la acquistò per collocarla davanti alla sua fabbrica, per simboleggiare lo slancio del progresso verso il futuro.
Nel 1937 la ragazza stabilì con la misura di 1,56 m il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955 e continuò a gareggiare fino ai primi anni Quaranta, ottenendo tre vittorie ai giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali.
Ondina nel 1943 abbandona l’agonismo e inizia ad allenare, prima alla Parioli Roma e poi a Ferrara, conquistò la sua ultima medaglia nel 1950, quando, a 34 anni, divenne campionessa regionale di lancio del peso.
Nel 1943 la Valla incontrò Guglielmo De Lucchi, medico ortopedico del Rizzoli ed ex atleta, da cui ebbe l’unico figlio Luigi.
Per motivi di lavoro i due sposi si trasferirono prima a Perugia e poi a L’Aquila, dove Ondina morì il 16 ottobre 2006.