Torino ospita un evento unico come il Salone del Vermouth, che si tiene dal 19 al 25 febbraio 2024.
Per la prima volta, il capoluogo piemontese dedica una settimana alla celebrazione di questa bevanda, con un fitto calendario di eventi che culmineranno nel fine settimana del 24 e 25 febbraio al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano in Piazza Carlo Alberto.
Il Salone del Vermouth, con la partecipazione di 21 produttori di diverse dimensioni, sarà una vetrina esclusiva per le etichette del settore, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia del vermouth, dalla nascita del rito dell’aperitivo fino alle tecniche di miscelazione e agli abbinamenti gastronomici.
Con un occhio alla cultura e all’eccellenza, il salone vedrà anche laboratori interattivi, incontri con i produttori e sessioni informative condotte da giornalisti ed esperti del settore.
L’attenzione si focalizzerà sulle degustazioni, ma anche sull’aspetto culturale e sociale del vermouth, con l’intento di esplorare e condividere le tradizioni e le innovazioni che ruotano intorno a questo storico vino aromatizzato, con nomi noti come Antica Formula, Martini & Rossi e Vermouth Gran Torino 1861, insieme a maestri produttori locali quali Bordiga e Vermouth Il Reale, confermandolo come un autentico tesoro del Piemonte.
Nel corso della settimana Torino si animerà di eventi dislocati in vari luoghi simbolo della città, tra cui il Museo Carpano presso Eataly Lingotto e il Museo Lavazza, oltre a numerosi ristoranti e locali di tendenza come Azotea e Opera, tra cene a tema, degustazioni e tour.
Il Vermouth è un vino liquoroso di origini piemontesi, nacque infatti a Torino nel 1786 ad opera di Antonio Benedetto Carpano, un distillatore ed erborista che, miscelando vino moscato con erbe aromatiche e spezie, inventò la formula utilizzata in seguito dalla categoria del Vermouth.
La bottega di Carpano si trovava nel centro del capoluogo piemontese e poichè c’era il Palazzo Reale a pochi passi creò una buona occasione per inviarne un omaggio a re Vittorio Amedeo III che lo apprezzò al punto da introdurlo tra le abitudini di consumo della famiglia reale, così il negozio divenne famosissimo a Torino e dintorni e nel 1820 il nipote decise di fondare la Fabbrica di liquori e Vermouth Carpano.
Gli estimatori del Vermouth furono tanti, come Cavour, Giuseppe Verdi e Massimo D’Azeglio, e questo contribuì a rendere questo vino un prodotto regale e aristocratico, una sorta di status symbol.