Dal 27 marzo al 1 settembre con la mostra, curata da Francesco Poli, Torino anni ’50.
La grande stagione dell’Informale il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto riporta l’attenzione su una fase fondamentale per lo sviluppo della nuova scena artistica di Torino e proseguire l’indagine sull’arte torinese, prendendo in esami gli anni che vanno dal secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ’60.
Dopo le vicende belliche, nell’ambito del clima di rinnovamento ideologico culturale, anche nel campo delle arti figurative si assiste in Italia a un accelerato processo di trasformazione e di apertura alle tendenze internazionali, dal Post Cubismo all’Astrattismo, all’esplosione della vitalissima stagione dell’Informale negli anni ’50.
Insieme a Milano, Roma e Venezia, Torino fu uno dei centri propulsivi dell’arte contemporanea, che trova le proprie radici nella dinamicità delle ricerche artistiche e dell’attività espositiva di questo periodo, che si consolida con l’inaugurazione nel 1959 della nuova sede della Galleria Civica d’Arte Moderna e crescerà nei decenni successivi con l’apertura di molte gallerie di punta del Castello di Rivoli e di Artissima e con la nascita delle fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz.
Nel percorso espositivo si trovano le opere dei principali artisti attivi in area torinese e piemontese, in dialogo con un’ampia scelta dei lavori dei più noti artisti italiani e stranieri presenti nelle mostre delle gallerie private e nelle rassegne in spazi pubblici con nomi come Nino Aimone, Franco Assetto, Annibale Biglione, Mario Calandri, Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Antonio Carena, Sandro Cherchi, Mauro Chessa, Mario Davico, Pinot Gallizio, Albino Galvano, Franco Garelli, Mario Giansone, Ezio Gribaudo, Gino Gorza, Mario Lattes, Paola Levi Montalcini, Piero Martina, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Mattia Moreni, Adriano Parisot, Enrico Paulucci, Carol Rama, Piero Rambaudi, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Filippo Scroppo, Piero Simondo, Giacomo Soffiantino, Luigi Spazzapan, Mario Surbone, Francesco Tabusso.
La selezione di artisti italiani e stranieri comprende Afro, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gruppo Gutai, Hans Hartung, Toshimitsu Imaï, Asger Jorn, Georges Mathieu, Ennio Morlotti, Shigeru Onishi, Jean Paul Riopelle, Emilio Scanavino, Pierre Soulages, Antoni Tapiés, Giulio Turcato, Emilio Vedova.
In ambito architettonico, alcune delle più significative realizzazioni di quegli anni, come i progetti di Carlo Mollino e di Isola e Gabetti, la GAM, e le costruzioni di Italia’61, saranno documentate attraverso filmati dell’epoca.
Il rinnovamento culturale e l’apertura internazionale di Torino sono stati segnati da rilevanti eventi espositivi come Arte francese d’oggi (1947); Arte italiana d’oggi. Premio Torino del 1947, organizzato da Mastroianni, Moreni e Spazzapan al Palazzo Madama; la mostra dell’Art Club all’Unione Culturale del 1949 con 280 autori italiani e stranieri, tra cui anche quelli del MAC torinese; la serie di rassegne Italia-Francia, curate da Carluccio e altri critici alla Promotrice delle Belle Arti dal 1951 al 1961; Arte Nuova. Esposizione internazionale di pittura e scultura del 1959, curata da Michel Tapié, Luciano Pistoi e Angelo Dragone, al Circolo degli Artisti, che fu il momento culminante della stagione informale; Incontro a Torino. Pittori d’America, d’Europa e del Giappone, curata da Tapié nel 1962 alla Promotrice.
Proprio nell’esposizione del 1959 al Circolo degli Artisti, insieme ai più famosi protagonisti dell’Action Painting e dell’Informale, tra cui Pollock, De Kooning, Kline, Tapiés, Fautrier, Wols, il gruppo Gutai, Fontana, Burri, Vedova, erano presenti anche esponenti torinesi come Spazzapan, Rambaudi, Cherchi, Assetto, Garelli e Carena.
Straordinaria fu l’avventura d’avanguardia del Laboratorio Sperimentale di Alba per una Bauhaus Immaginista (1955-57) e dell’Internazionale Situazionista (1957-60), fondato da Pinot Gallizio, Piero Simondo e Asger Jorn.
Furono molte le gallerie torinesi che hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere gli artisti emergenti o già affermati di questo periodo e alla Bussola, diretta dal critico Luigi Carluccio, oltre a maestri delle avanguardie storiche come Klee, Kandinsky e Braque, c’erano Umberto Mastroianni, Mattia Moreni, Luigi Spazzapan, Franco Garelli, e anche giovani artisti come Francesco Casorati, Mauro Chessa, Francesco Tabusso, Nino Aimone e in particolare Piero Ruggeri, Sergio Saroni e Giacomo Soffiantino che furono il gruppo di punta dell’Informale torinese, collegato inizialmente alla tendenza degli Ultimi naturalisti teorizzata dal critico Francesco Arcangeli.
La Galleria Notizie, fondata nel 1957 da Luciano Pistoi e a cui collabora anche il critico Michel Tapié, ideò notevoli mostre da un lato di artisti internazionali, come Burri, Fontana, Wols, Sam Francis, Tobey, Mathieu, Jorn, Dubuffet, Fautrier, Shiraga, Tapiés e Twombly, e dall’altro di artisti torinesi come Antonio Carena, Piero Rambaudi, Pinot Gallizio, e Mario Merz.
Infine l’International Center of Aesthetic Research, di Ada Minola, nato nel 1960 e diretto da Tapié. si concentrò sulle tendenze informali europee, americane e giapponesi.