La questione migratoria è uno dei temi più rilevanti e controversi del nostro tempo, che riguarda sia i paesi di origine, sia quelli di transito, sia quelli di destinazione dei flussi migratori.
Si tratta di una sfida e di un’opportunità per la comunità internazionale, che richiede una visione globale, solidale e sostenibile della migrazione.
La questione migratoria non si limita a contare gli arrivi e gli sbarchi, ma implica anche di comprendere le cause, le rotte e le politiche di accoglienza e integrazione dei migranti, che sono persone in cerca di una vita migliore, di protezione, di opportunità.
Tra le cause principali della migrazione ci sono:
- La povertà, che spinge milioni di persone a lasciare i loro paesi per cercare condizioni economiche più favorevoli, sia per sé stessi che per le loro famiglie. Secondo la Banca Mondiale, nel 2020 il numero di persone che viveva in estrema povertà (con meno di 1,90 dollari al giorno) era di 689 milioni.
- La guerra, che provoca violenze, persecuzioni, violazioni dei diritti umani, che costringono le persone a fuggire per salvare la propria vita e quella dei propri cari. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel 2020 il numero di rifugiati e richiedenti asilo nel mondo era di 26,4 milioni.
- Il clima, che causa cambiamenti ambientali, disastri naturali, desertificazione, che rendono invivibili intere aree del pianeta, che minacciano la sicurezza alimentare, la salute, la sopravvivenza delle popolazioni. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel 2020 il numero di sfollati interni per motivi climatici era di 30,7 milioni.
Tra le rotte principali della migrazione ci sono:
- La rotta mediterranea, che collega l’Africa e il Medio Oriente con l’Europa, attraverso il mare o la terra. È una rotta pericolosa, che espone i migranti a rischi di naufragio, di sequestro, di abusi, di morte. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel 2020 il numero di migranti arrivati in Europa via mare era di 95.000, mentre il numero di morti e dispersi era di 1.754.
- La rotta americana, che collega l’America Centrale e il Sud America con il Nord America, attraverso il confine tra Messico e Stati Uniti. È una rotta difficile, che espone i migranti a rischi di respingimento, di detenzione, di violenza, di discriminazione. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel 2020 il numero di migranti irregolari intercettati al confine tra Messico e Stati Uniti era di 400.000, mentre il numero di morti e dispersi era di 493.
- La rotta asiatica, che collega l’Asia Meridionale e il Sud-Est Asiatico con l’Asia Orientale e l’Oceania, attraverso il mare o la terra. È una rotta complessa, che espone i migranti a rischi di tratta, di sfruttamento, di violazione dei diritti umani. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel 2020 il numero di migranti irregolari arrivati in Australia via mare era di 13, mentre il numero di morti e dispersi era di 4.
Tra le politiche principali di accoglienza e integrazione dei migranti ci sono:
- La protezione internazionale, che consiste nel riconoscere lo status di rifugiato o di beneficiario di protezione sussidiaria a chi ha fondati motivi di temere persecuzioni o gravi minacce alla propria vita o libertà nel proprio paese. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel 2020 il numero di domande di asilo presentate nel mondo era di 2,4 milioni.
- La regolarizzazione, che consiste nel concedere un permesso di soggiorno a chi si trova in una situazione di irregolarità amministrativa, per motivi umanitari, lavorativi, familiari, sanitari. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), nel 2020 il numero di permessi di soggiorno rilasciati nei paesi OCSE era di 4,1 milioni.
- L’integrazione, che consiste nel favorire l’inserimento sociale, culturale, economico e civico dei migranti nella società di accoglienza, attraverso l’accesso ai servizi, all’istruzione, al lavoro, alla cittadinanza. Secondo il Migrant Integration Policy Index (MIPEX), nel 2020 il paese con il punteggio più alto in termini di integrazione dei migranti era la Svezia, con 86 su 100.
La questione migratoria è un fenomeno complesso, dinamico e sfidante, che richiede una gestione coordinata, equa e solidale a livello globale, regionale e nazionale, nel rispetto dei diritti umani, della dignità e della diversità dei migranti.
Foto di Ralph