Lella Lombardi nacque il 26 marzo 1943 a Frugarolo, in provincia di Alessandria, quarta figlia di un macellaio e fin da piccola ebbe una grande passione per il mondo delle corse, tanto che a nove anni accarezzò per la prima volta un volante e a tredici era già in grado di guidare un’automobile.
A 18 anni Lella guidò un camion lungo la Riviera Ligure trasportando carne, nello stesso periodo ebbe la possibilità di debuttare nei kart, cominciando così la sua carriera di pilota e nel 1965 corse nella Formula Monza.
Nel 1970 la giovane pilota concluse al terzo posto il campionato italiano di Formula Ford e divenne campionessa nella Formula Ford 850, vincendo quattro delle dieci gare in programma.
Fu solo nel 1975 che Lella fece il suo esordio in Formula 1 nella terza gara della stagione, il Gran Premio del Sud Africa con la March 741 del team March Engineering, riuscendo a centrare per la prima volta la qualificazione e diventando la seconda donna a riuscire nell’impresa dopo Maria Teresa de Filippis, che si qualificò nel 1958 al Gran Premio del Belgio corso sul circuito di Spa.
La successiva gara si svolse in Spagna, sul circuito cittadino del Montjuic di Barcellona, che venne subito considerato pericoloso dai piloti e dalle scuderie, decisi a boicottare la gara.
Dopo la minaccia degli organizzatori di far sequestrare le vetture, i team decisero di correre, anche se Emerson Fittipaldi scelse di non disputare il Gran Premio tornando in Brasile, la stessa decisione venne presa dal fratello Wilson e da Arturo Merzario, che si fermarono dopo un giro per protesta.
Al giro 25 Rolf Stommelen, in quel momento in testa, perse il controllo della sua Hill a causa del cedimento dell’alettone posteriore, andandosi a schiantare contro il guard rail e uccidendo tre commissari e un fotografo.
La gara fu sospesa, Lella Lombardi in quel momento era in sesta posizione, le venne assegnato mezzo punto, primo e unico caso di punti in una gara ufficiale di Formula 1 ottenuti da una donna.
Dopo aver sfiorato la qualificazione al Gran Premio di Montecarlo, la Lombardi si ritirò nelle due successive gare (Belgio e Svezia), mentre terminò il Gran Premio di Ungheria al 14esimo posto e quello di Francia al 18esimo e nonostante si fosse qualificata al Gran Premio degli Stati Uniti al volante di una Williams, non riuscì a prendervi parte per problemi elettrici.
Sempre nello stesso anno, Lella tentò l’avventura alla 24 Ore di Le Mans con Marie-Claude Beaumont sull’Alpine-Renault A441C iscritta dalla Elf Suisse, ma le due furono costrette al ritiro per problemi di carburante.
Nel 1976 tornò a disputare alcune gare del mondiale di Formula Uno, la prima era in Brasile con la March 761 del Team Lavazza March, dove concluse 14esima dopo essere partita dalla 20esima posizione, poi in Gran Bretagna alla guida di una Brabham BT44B del team RAM Racing Lavazza, non riuscendo però a qualificarsi; lo stesso accade in Germania.
Nel Gran Premio d’Austria riuscì a qualificarsi in 24esima posizione, arrivando al traguardo al 12esimo posto, fu l’ultima gara in Formula 1 cui Lella Lombardi prese parte.
Successivamente la sua carriera, tra alti e bassi, continuò nel mondo dei campionati minori delle auto da corsa, con anche qualche capatina alle 24 ore de Le Mans.
Nel 1988 Lella si ritirò dalle competizioni fondando un proprio team, la Lombardi Motorsport.
Tutti i progetti della Lombardi furono stroncati nel 1992 da un male incurabile che la uccise il 3 marzo al San Camillo di Milano, poco prima di compiere 51 anni.
Vittorio Brambilla, che corse alcune gare con lei, disse: “Lella era un’amica, ed è stata un’ineguagliabile compagna di squadra”.