Una delle più importanti figure femminili nella storia del pulp americano…
Catherine Lucille Moore nacque a Indianapolis il 24 gennaio 1911, nello Stato dell’Indiana, da una famiglia di origini irlandesi, scozzesi e gallesi, emigrata negli Stati Uniti.
A causa della sua salute, Catherine dovette interrompere la scuola e, incuriosita dai miti greci e dai romanzi di Edgar Rice Burroughs, iniziò a scrivere, fin da bambina, storie su cowboy e cavalieri. Nel 1931 acquistò per la prima volta un numero della rivista pulp di fantascienza Amazing Stories e nel 1933, a ventidue anni, dovette lasciare l’Università senza laurearsi per problemi economici e trovò impiego come segretaria presso una banca di Indianapolis ma, alla fine della giornata si tratteneva nel suo ufficio per continuare a scrivere i suoi racconti.
Fu proprio nel 1933 che la rivista Weird Tales pubblicò la prima opera dell’autrice, il racconto Shambleau, una space opera dalle venature tanto orrorifiche quanto romantiche che revisionava il mito della Medusa, lodata dal direttore della rivista, Farnsworth Wright, e dello scrittore di punta Howard P. Lovecraft.
Poiché all’epoca era insolito che una donna scrivesse storie di fantascienza, l’autrice si firmò con la sigla C.L. Moore ed è questo il nome con cui è maggiormente riconosciuta.
Nel 1936 lo scrittore californiano Henry Kuttner, che lavorava per Weird Tales, indirizzò una lettera di ammirazione alla Moore credendola un uomo e, da quell’equivoco, scaturì rapidamente una stretta amicizia, al punto che Moore si fece aiutare da Kuttner nella stesura del racconto La cerca della pietra stellare (Quest of the Starstone), nel 1938 avvenne il primo incontro di persona fra i due e il loro rapporto divenne un legame amoroso.
Moore e Kuttner si sposarono a New York il 7 giugno 1940 e da allora scrissero in collaborazione la maggior parte delle loro opere, dato che se Kuttner era uno scrittore estremamente veloce nella stesura e abile nella costruzione di intrecci, Moore privilegiava gli afflati lirici e lo scavo psicologico.
I due scelsero di firmarsi con una varietà di pseudonimi e ciò rese difficile distinguere le loro produzioni individuali dalle collaborazioni, con il risultato che oggi varie opere sono attribuite al solo Kuttner pur presentando tracce della mano di Moore.
Inizialmente la coppia abitava fra New York e Laguna Beach in California, ma quando gli Stati Uniti entrarono in guerra Kuttner venne riformato a causa del suo stato di salute instabile e nel 1948 i due coniugi si trasferirono permanentemente a Laguna Beach, così che lo scrittore potesse godere del suo clima mite.
All’inizio degli anni Cinquanta Kuttner e Moore si iscrissero alla University of Southern California e ridussero la loro attività letteraria per dedicarsi agli studi.
Catherine conseguì il Bachelor of Arts nel 1956, mentre Henry stava scrivendo la sua tesi di master universitario quando mori per un infarto a Los Angeles il 4 febbraio 1958, a soli quarantadue anni. Per il lutto la Moore abbandonò per sempre la letteratura: divenne sceneggiatrice televisiva, si risposò nel 1963 con Thomas Reggie e curò occasionalmente delle antologie di proprie opere giovanili, come The Best of Henry Kuttner (1975) e La stagione della vendemmia (The Best of C. L. Moore, 1975).
In seguito Moore accettò di partecipare ad alcune convention di narrativa fantastica, ad esempio era l’ospite d’onore della BYOB-Con 6 di Kansas City nel 1976, vinse il World Fantasy Award alla 39ª World Science Fiction Convention del 1981 e nel medesimo anno ricevette anche il Gandalf Grand Master Award alla World Fantasy Convention.
Nel frattempo la scrittrice fu colpita dell’Alzheimer, al punto che la sua famiglie chiese e ottenne dall’associazione Science Fiction Writers of America di non candidarla al Grand Master Award, per evitarle lo stress della cerimonia.
C. L. Moore morì a settantasei anni il 4 aprile 1987 e fu inserita, nel 1998, nella Science Fiction Hall of Fame.