Oggi celebriamo l’anniversario di un evento storico che ha segnato la storia del Risorgimento italiano: l’insurrezione di Alessandria e l’issazione del Tricolore.
Era il 10 marzo 1821 quando, durante i moti piemontesi, l’Italia sventolava il suo Tricolore in Cittadella ad Alessandria.
Questo evento si celebra ancora oggi come un momento fondamentale nella storia risorgimentale italiana.
Già da tempo in Piemonte, e in particolare a Torino, alcuni gruppi di idee borghesi e liberali avevano coltivato l’idea di una campagna militare, che avrebbe dovuto essere guidata dal re di Sardegna Vittorio Emanuele I, allo scopo di liberare i territori italiani dalla dominazione straniera.
Tuttavia, fin dall’inizio del suo mandato, Vittorio Emanuele I si impegnò a restaurare in Piemonte e negli altri territori sotto il suo controllo un soffocante regime assolutistico, che contribuì ad andare in direzione opposta alle idee liberali della Carboneria e della borghesia in generale.
Si pensò quindi di cercare un altro alleato, che si palesò nella figura del giovane erede al trono sabaudo, Carlo Alberto di Savoia, principe di Carignano, per indurlo ad assumere la guida dei rivoluzionari.
Carlo Alberto era stato infatti l’unico esponente della famiglia sabauda ad esprimere la propria solidarietà agli universitari torinesi che, nel gennaio 1821, avevano organizzato contro l’Austria una manifestazione pacifica e liberale contro gli arresti avvenuti il giorno precedenti nei pressi di un teatro, manifestazione repressa subito nel sangue.
Il 6 marzo 1821, durante la notte, Santorre e altri generali si riunirono nella biblioteca del principe, insieme allo stesso Carlo Alberto, per organizzare nei dettagli l’impresa che, secondo un accordo precedente, sarebbe dovuta iniziare nel mese di febbraio.
Tuttavia Carlo Alberto lasciò intendere il suo appoggio, e per questo motivo Santorre e i suoi associati fecero pervenire il messaggio di prossimo inizio della rivolta ai reparti militari di Alessandria, che, il 10 marzo, diedero inizio all’insurrezione issando la bandiera tricolore per la prima volta nella storia risorgimentale presso la Cittadella di Alessandria, insieme a quella carbonara, seguiti subito dopo dai presidi di Vercello e Torino.
In quell’occasione fu emesso da parte dei generali insorti il famoso Pronunciamento, un proclama con il quale si decise l’adozione di una costituzione, improntata su quella spagnola di Cadice del 1812, che prevedeva maggiori diritti per il popolo piemontese e una riduzione del potere del sovrano.
Oggi, mentre celebriamo questo anniversario, ricordiamo l’importanza di questi eventi storici che hanno segnato la strada verso l’unità italiana. La bandiera tricolore, issata per la prima volta in quella giornata di marzo, è diventata il simbolo della nostra nazione, un segno di unità e di libertà che continua a sventolare orgogliosamente nei cuori di tutti gli italiani.