Oggi ricordiamo un evento tragico che ha segnato la storia di Israele e del conflitto israelo-palestinese.
Era il 11 marzo 1978 quando un gruppo di militanti palestinesi di Fatah, partito nazionalista palestinese, ha dirottato un autobus sulla strada costiera di Israele, uccidendo 38 civili israeliani, tra cui 13 bambini, e ferendo altre 76 persone.
L’attacco, noto come il massacro della strada costiera, è stato pianificato dal leader militante palestinese Abu Jihad. L’obiettivo iniziale dei militanti era di prendere d’assalto un hotel di lusso nella città israeliana di Tel Aviv e prendere in ostaggio turisti e ambasciatori stranieri per scambiarli con prigionieri palestinesi in custodia israeliana.
Tuttavia, a causa di un errore di navigazione, gli aggressori finirono a 64 chilometri a nord del loro obiettivo e furono costretti a trovare un metodo alternativo di trasporto per raggiungere la loro destinazione.
L’attacco è stato descritto come “il peggior attacco terroristico nella storia di Israele”. Fatah ha chiamato il dirottamento “Operazione del Martire Kamal Adwan”, in onore del capo delle operazioni dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), che fu ucciso durante un raid di comando israeliano in Libano nell’aprile 1973.
In risposta al massacro, Israele ha lanciato l’Operazione Litani contro le basi dell’OLP nel sud del Libano tre giorni dopo. Questo evento ha segnato una tappa fondamentale nel conflitto israelo-palestinese e ha avuto un impatto duraturo sulla regione.
Oggi, mentre ricordiamo questo tragico evento, riflettiamo sulla necessità di pace e riconciliazione. La violenza non porta a nulla di buono, solo a sofferenza e distruzione. Ricordiamo le vittime di questo attacco e speriamo in un futuro in cui tali atti di violenza saranno solo un ricordo del passato.