image w1280

Forse non tutti sanno che in Cara sposa, film del 1977 diretto dal regista e scrittore Pasquale Festa Campanile, noto per i romanzi Il ladrone e Per amore, solo per amore, oltre che per la saga della Nonna Sabella, che affonta il tema del divorzio, parte delle scene ambientate nella campagna milanese hanno come sfondo il ponte delle barche di Bereguardo, in quella zona tra il Milanese e il Pavese…

Cast

Johnny Dorelli, Agostina Belli, Lina Volonghi, Enzo Cannavale, Mario Pilar, Aristide Ronchi

Trama

A Milano Alfredo, noto per essere un  piccolo truffatore e ladruncolo, esce dal carcere dopo avere scontato una pena inflittagli per maltrattamenti alla moglie Adelina che lo attende all’uscita solo per per dichiarargli che non intende più vivere con lui.

Da alcuni anni infatti la donna convive con Giovannino, un rude tassinaro che alla mancanza di affettuosità supplisce con un forte senso delle necessità familiari, in particolare con la sua nuova compagna.

Ma Alfredo, anche approfittando del fatto che Adelina e Giovannino non possono sposarsi prima della concessione del divorzio,  decise di avvicinare  il figlio Pasqualino e lo affascina con un gran numero di  munifici regali e con esibizioni di fantasia sino al punto di fargli trascorrere una giornata nei dintorni di Tunisi.

Tuttavia Adelina resiste a lungo e reagisce a volte con violenza alla corte del legittimo marito, ma un giorno un tentativo di linciaggio subito da Alfredo come conseguenza del tentato rapimento del figlio, induce la donna a riavvicinare forse per sempre lo stravagante ex compagno.

Il ponte di barche di Bereguardo

Il ponte di barche, ideato dai cinesi, è stato poi utilizzato dai persiani, dai greci , dai romani e dai popoli che si sono susseguiti nel corso della storia fino ad oggi, grazie alla sue particolari caratteristiche di versatilità, infatti è formato da barche unite tra loro dove viene poggiata una passerella che permette il transito a uomini e cose.

In caso di necessità, il ponte può essere rimosso facilmente, inoltre non può essere sommerso da inondazioni perché se si alza il livello dell’acqua si alza anche il ponte e lo si può riposizionare rapidamente.

A Bereguardo, nome che deriva da Bello sguardo, il ponte di barche fu posizionato dai Visconti nel 1374 per collegare le due sponde del Ticino ed è il quinto prima che il fiume si getta nel Po.

I territori circostanti, che erano ricchi di folte foreste popolate di animali di ogni specie. Furono  prediletti dai signori di Milano per le battute di caccia della corte, infatti la necessità di passare rapidamente da una sponda all’altra per l’inseguimento della selvaggina fu una delle ragioni per cui venne costruito il ponte.

Nel 1374 il ponte di barche Bereguardo – Zerbolò  viene citato in alcuni documenti, nel 1378 in occasione di guerre fu fortificato e nel 1449 gli Sforza lo fecero sostituire da un ponte di chiatte stabile.

Prima dell’unità d’Italia alle estremità del ponte si trovava il confine tra il Piemonte e l’ Impero Austroungarico, ed era presidiato ad ogni capo con soldati e doganieri, infatti nel 1859 durante la seconda guerra d’indipendenza gli austriaci sfondarono a Bereguardo passando nella Lomellina, minacciando Torino.

Nel corso dei secoli il ponte fu ripristinato più volte, l’ultima nel 1913 quando vennero posizionate le chiatte in cemento.

La località particolarmente suggestiva ha permesso che molte scene di importanti film italiani e stranieri siano state girate, anche negli ultimi anni, in questo luogo.