Una delle prime auto della Fiat, entrata nella leggenda…
L’11 luglio 1899 la Fabbrica Italiana Automobili Torino, nota come Fiat, nacque grazie ad alcuni imprenditori del capoluogo piemontese, spinti dalla passione per l’automobile che in pochissimo tempo aveva invaso il mondo, Italia compresa.
Come primo atto, la Fiat inglobò la già esistente Ceirano, detta anche Accomandita Ceirano, fondata solo un anno prima che aveva già ottenuto ampio clamore presentando la sua Welleyes.
La Ceirano Welleyes era stata accolta con entusiasmo dalla critica per il suo innovativo sistema di raffreddamento sprovvisto di pompa per la circolazione dell’acqua e dotato di sifone, che raffreddava contemporaneamente sia l’acqua che il motore senza consumare tutti i litri di benzina.
Mezzo pratico e con un’autonomia di ben 200 km, la Welleyes ebbe il successo meritato solo dopo essere stata rivisitata dalla Fiat e rinominata 3½ HP, progettata dall’ingegner Aristide Faccioli, con due configurazione di sedili, i passeggeri seduti davanti al guidatore e, una tenda anti-pioggia pensata solo per chi sedeva al lato guida e non per i passeggeri, dalle forme compatte, con pneumatici di grandezza diversa tra quelli anteriori e posteriori.
Ma Fiat 3½ HP fu la prima macchina dotata di freno a pedale, infatti aveva due freni, quello classico dell’epoca, ovvero a mano, che bloccava istantaneamente le ruote, e uno nuovo, mai visto prima di quel momento, a pedale, che invece interveniva sul semiasse, oltre a una trasmissione formata da tre marce ma senza retromarcia e un sistema di lubrificazione specifico, dove un oliatore prelevava l’olio da un serbatoio immergendo delle camme, lo distribuiva sui cuscinetti mediante piccoli tubi in rame e da lì era lasciato cadere nella coppa, dalla quale non era recuperato.
Di questa auto la Fiat ne costruì 26 esemplari e, d opo 120 anni, c’è ne sono solo quattro, di cui uno conservato al Centro Storico Fiat, uno al Museo dell’Automobile di Torino, uno all’Henry Ford Museum di Dearborn negli USA e l’ultimo al National Motor Museum di Beaulieu in Gran Bretagna.