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L’Alfa Romeo P2 ha lanciato il marchio milanese  dal 1924 al 1925, quando vinse il primo campionato del mondo di automobilismo.

Il progetto dell’Alfa Romeo P2 fu di Vittorio Jano, tecnico di notevole caratura portato nella casa milanese da Enzo Ferrari e, dotata di telaio a longheroni e traverse di acciaio, la nuova auto aveva il primo motore ad 8 cilindri in linea del marchio del biscione, con 140 cavalli di potenza.

L’anno dopo il serbatoio energetico arrivò a 155 cavalli, per crescere a 175 cavalli nel 1930, mentre anche la cilindrata giunse a 2006 cm3, grazie a un leggero rialesaggio.

Furono0solo 6 gli esemplari prodotti, 3 dei quali trasformati in P2-30 e il  debutto nel mondo dei motori avvenne al Circuito di Cremona, il 9 giugno 1924, per la 200 Miglia, con Antonio Ascari primo al traguardo.

Alcune settimane dopo ci fu per la nuova auto la vittoria al Gran Prix de l’Automobile Club de France di Lione, con Giuseppe Campari al volante, che ebbe un seguito al Gran Premio d’Italia del 19 ottobre, con Antonio Ascari, primo alla bandiera a scacchi, davanti a Wagner, Campari e Wagner, anche loro su Alfa Romeo P2.

I due successi su quattro gare in calendario consentirono all’auto del biscione di guadagnare il titolo nel 1925, grazie anche al Gran Premio d’Europa di Spa-Francorchamps con Antonio Ascari e nel Gran Premio d’Italia a Monza con Gastone Brilli-Peri.

Questi risultati bastarono a consegnare alla casa milanese l’affermazione nel primo campionato del mondo di automobilismo, ma la stagione fu segnata da un lutto, perché durante il Gran Premio di Francia, a Montlhéry, Ascari ebbe un incidente mortale quando era in testa alla corsa transalpina il 26 luglio, con  il ritiro delle altre due Alfa Romeo P2 in gara.

Nel 1926 la vetture, per un cambio regolamentare, furono espulse dal World Manufacturers Championship e finirono in categorie diverse e  nelle mani di squadre private.

I successi continuarono ad arrivare, come il primo posto conquistato alla Targa Florio del 1930 da Achille Varzi, che riuscì ad imporsi nella difficile sfida siciliana, che interruppe una lunga serie di vittorie della Bugatti.

Oggi due modelli esemplari dell’Alfa Romeo P2 si trovano al Museo Storico Alfa Romeo di Arese e al Museo dell’Automobile di Torino.