Stile ed eleganza erano le caratteristiche delle scelte dell’Avvocato, cioè Gianni Agnelli, che si innamorò della Ferrari 166MM quando la vide esposta al Salone Internazionale dell’Auto di Torino del 15 settembre 1948.
Fu il primo contatto tra il futuro capo della Fiat ed il piccolo costruttore di Maranello, che aveva deciso di mettere in vendita le sue prime auto, che stavano iniziando a vincere gare importanti.
La Ferrari 166MM, con quella doppia “M” che identificava il modello per correre alla Mille Miglia, fu prodotta dal 1948 al 1953, con il motore 2 litri, 12 cilindri a V di 60 gradi, e cambio a 5 rapporti, firmato da Gioacchino Colombo e poi affinato da Musso e Lampredi.
Il propulsore superquadro con lubrificazione a carter umido aveva una potenza massima di 140 cavalli a 6600 giri al minuto che consente una velocità di punta, superiore ai 200 km/h, il telaio era in tubi di acciaio a sezione ellittica, la carrozzeria in alluminio, il tutto per un peso di soli 650 chilogrammi.
La linea era firmata dalla carrozzeria milanese Touring, specializzata nella costruzione superleggera in lamiera di alluminio, con volumi plasmati all’insegna della velocità ma anche dell’eleganza visiva.
Inoltre la Ferrari 166 MM aveva una calandra frontale che forniva una forte identità all’auto, con una matrice sportiva ed agonistica ma anche adatta alle uscite sulle strade della Costa Azzurra dove spesso passava le serate l’Avvocato, che ne ordinò subito un esemplare a Maranello.
La Ferrari 166MM venne prodotta in due versioni, aperta e chiusa in versione coupè.
Quella aperta è denominata barchetta, un soprannome perfetto per definire la tipologia della vettura che viene usata ancora oggi per alcune fuoriserie con carrozzeria scoperta e senza capote.
Gianni Agnelli, nel luglio del 1950, entrò in possesso della Ferrari 166MM n°064, appositamente realizzata dalla Touring con la speciale doppia colorazione blu e verde separata dalla linea di demarcazione della fiancata e gli interni in pelle chiara.
Dopo due anni Gianni Agnelli cedette la sua auto al visconte belga Gery d’Hendecourt che la fece entrare nelle scuderia del Garage Francorchamps.
La 166MM n°064 iniziò la sua carriera agonistica con una nuova livrea blu e, pilotata dal quattro volte vincitore alla 24 Ore di Le Mans Olivier Gendebien, la barchetta Ferrari conquistò la Coupe du Spa-Francorchamps e il Grand Prix de Spa.
Nel 1957 la Ferrari 166 MM finì nelle mani di Armand e Jean Blaton e, guidata da “Beurlys”, pseudonimo di Jean, vinse altre gare minori disputate in Belgio e Danimarca.
Finita la carriera agonistica, la barchetta divenne di proprietà del pilota belga ex Formula 1 e grande collezionista Ferrari, Jacques Swaters, che nel 1989 la portò per la prima volta alle mostre di auto d’epoca e alle rievocazioni storiche della Mille Miglia e di altre grandi gare del passato.
Grazie al suo stile, la 166 MM fu esposta al MoMA di New York nel 1994 ed alla Nationalgalerie di Berlino come esempio di design automobilistico italiano.
Nel 2012 la 166 MM fu acquistata dall’inglese Clive Beecham che la restaurò, riportandola alla colorazione originale. per ottenere la certificazione del dipartimento Ferrari Classiche.