La prima Alfa Romeo uscita sotto il segno della Fiat…
Nel 1986, dopo un lungo sconto con la Ford, la Fiat riuscì a comperare l’Alfa Romeo, anche grazie a un intervento diretto di Romano Prodi, allora presidente dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale.
Il primo modello della nuova gestione, fu un’ammiraglia di prestigio, specchio di una società veloce e arrembante come quella della seconda metà degli anni Ottanta, con il suo passaggio alla trazione anteriore, che prima di allora era destinata solo ai modelli di gamma inferiore come Alfasud e 33.
L’Alfa Romeo 164 fu basata sul pianale Tipo 4, lo stesso adoperato in quegli anni su Lancia Thema, Fiat Croma e Saab 9000, e debuttò nel 1987, con un design ideato dalla Pininfarina e dal designer Enrico Fumia, che proponeva un frontale aggressivo, il grande scudetto dell’Alfa al centro, ben visibile, specialmente per coloro che lo vedevano nello specchietto retrovisore.
Altrettanto brillante è la scelta del il posteriore della vettura, con un gruppo ottico unito in un sol pezzo, concetto seguito anche in altri modelli Alfa di quel periodo.
Rispetto alle varie Lancia, Fiat e Saab, che condividono anche il giroporta, la nuova auto di Arese si fece notare per una profonda nervatura che corre lungo le fiancate, che conferiva ancora più dinamicità a un veicolo perfetto per la corsa veloce.
Gli interni videro la console centrale rivolta verso il guidatore, con un gran numero di bottoni e piccoli display, per governare i dispositivi in dotazione alla grande berlina.
La gamma propulsori dell’auto vedeva 2.0 Twin Spark, 2.0 V6 Turbo e il 3.0 V6 progettato dall’ingegner Busso, che facevano toccare delle velocità di punta straordinaria.
Presentata al Salone di Francoforte del 1987, la 164 fece subito dimenticare le Alfa 6 e Alfa 90, sue dirette progenitrici.
Negli anni, le varie motorizzazioni furono aggiornate, così come la possibilità di dotare la berlina della trazione integrale e nel 1993 che la 164 mise il 4×4, ottenendo ancora maggiori successi.
La sua carriera terminò ufficialmente nel 1997, quando nei listini Alfa arriva la sua erede 166, anche se alcuni esemplari vennero ancora targati nell’anno successivo.
Inoltre la 164 fu l’ultima Alfa a essere importata negli Stati Uniti, prima del ritorno a metà degli anni 2000 con la 8C Competizione, ma soprattutto fu la prima auto della storia a essere stata disegnata con Autocad.
Un altro primato fu quello conseguito dalla versione ProCar, un esemplare con motore V10 derivato da quella della Formula 1 e destinato a una categoria del motorsport che, alla fine, non vide mai la luce, che toccava i 350 km/h di velocità massima.
Tra le curiosità ci fu il cambio di sigla nei mercati di Hong Kong, Malaysia e Indonesia, dove prende il nome di 168, infatti in quelle zone il numero 4 ha un’accezione particolarmente negativa, a differenza dell’8, reputato molto positivo.
In dieci anni la 164 vendette quasi 270.000 unità, fra queste ci fu una molto speciale, come lo era l’ultima auto posseduta e guidata regolarmente da Enzo Ferrari.