Noto per il quadro Per ottanta centesimi, sul lavoro delle mondine nelle risaie di fine Ottocento, Angelo Morbelli nacque nel 1853 ad Alessandria da famiglia benestante.
Anche se le intenzioni di Angelo erano quelle di dedicarsi alla musica, un precoce e progressivo abbassamento dell’udito lo spinse definitivamente alla pittura, dopo essere stato avviato allo studio del disegno da un pittore locale.
All’età di 14 anni grazie ad una borsa di studio ottenuta dal Comune di Alessandria si trasferì a Milano per studiare all’Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Luigi Riccardi.
Lì fece la conoscenza di Francesco Filippini, Eugenio Gignous, Gaetano Previati, Giovanni Segantini, Cesare Tallone, Achille Tominetti, Emilio Longoni e Giovanni Sottocornola.
Gli anni accademici furono per Morbelli un periodo colmo di riconoscimenti e soddisfazioni personali, infatti vinse due medaglie di bronzo per il paesaggio nel 1871 e 1872, la medaglia d’argento per la copia della statua sempre nel 1872 e ottenne la menzione onorevole della Scuola di nudo l’anno successivo.
Nel 1874, con l’aiuto del maestro Bertini, partecipò all’annuale rassegna braidense con il dipinto Interno del coro del monastero Maggiore in Milano ed esordì alla Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1879 con i dipinti Lezione meritata e Sito remoto nel giardino, dove tornerà anche nel 1892,1896 e 1912.
Dal 1880 il pittore rivolse l’attenzione al vero e alle questioni sociali, con particolare attenzione alla vecchiaia e alla solitudine come in Giorni ultimi del 1883 e Il Viatico del 1889.
Angelo nel 1883 strinse amicizia con i mercanti Vittore ed Alberto Grubicy De Dragon che lo inserirono tra gli artisti della loro galleria presenti all’Italian Exhbition di Londra nel 1888.
Sette anni dopo Il Viatico , esposto alla Società Amatori e Cultori di Roma, vinse la medaglia d’oro e nello stesso anno il pittore ricevette l’onorificenza di cavaliere.
L’anno successivo Morbelli inviò alla Triennale di Brera due opere: Parlatorio del luogo Pio Trivulzio e Alba che, acquistata dal Museo di Barcellona, fu il primo lavoro in cui il pittore alessandrino applicò la tecnica divisionista, inoltre si accentuò l’interesse umano e pittorico per i vecchi ricoverati negli ospizi di carità.
Tra il 1902 e il 1903 il pittore allestì uno studio nei locali del Pio Albergo Trivulzio dove realizzò una serie di dipinti che registravano situazioni, ambienti e reazioni umane instauratesi all’interno dell’ospizio., come il Poema della vecchiaia del 1903, esposto alla Biennale di Venezia, e Il Natale dei rimasti.
Nel 1905 vinse la medaglia d’oro alla Internationale Kunstausstellung di Monaco con Vecchie calzette.
In seguito Angelo Morbelli si dedicò soprattutto allo studio del paesaggio e al tema della ballerina e dal 1912 iniziò la stesura, come diario privato, di La Via Crucis del Divisionismo, una serie di riflessioni sulla tecnica divisionista tra commenti relativi alla metodologia e trascrizioni di frasi e pensieri di artisti, scrittori e musicisti celebri.
Nel 1913 espose alla Società Amatori e Cultori di Roma, Angolo di giardino che ritrae uno scorcio della sua proprietà alla Colma.
Angelo Morbelli morì a Milano nel 1919, lasciando una ricca eredità nel mondo dell’arte internazionale.