Philippe Chatrier1

Quella fra il tennis e i Giochi Olimpici è una storia lunghissima, infatti lo sport fece parte del programma dapprima dal 1896 al 1924, dove vinsero leggende come la divina Suzanne Lenglen, la 19 volte campionessa Slam Helen Wills e il Barone Uberto de Morpurgo, bronzo a Parigi nel 1924 e unico italiano a conquistare una medaglia nel tennis.

Ma poi ci furono molte edizioni senza tennis, tornato nel 1968 a Città dei Messico come sport dimostrativo e riammesso ufficialmente nel programma dal 1988, con i Giochi di Seul, dove l’Oro del singolare femminile andò a Steffi Graf, nello stesso anno che vide la leggenda tedesca conquistare anche Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open, completando così il primo e unico Golden Slam,.

L’edizione successiva, nel 1992 a Barcellona, è ricordata per la storica impresa dello svizzero Marc Rosset, che battè una lunga serie di avversari di spessore, come Wayne Ferreira, il numero uno Jim Courier, Emilio Sanchez nei quarti, Goran Ivanisevic in semifinale e lo spagnolo Jordi Arrese in una finale eterna da 5 ore e 12 minuti, terminata 8-6 al quinto set.

Roger Federer alle Olimpiadi deve molto dal punto di vista personale, dato che a Sydney 2000 conobbe la moglie Mirka, ma non è mai riuscito a conquistare l’Oro in singolare e ce l’ha fatta solamente in doppio, nel 2008 a Pechino  con Stan Wawrinka, in un’edizione dove il titolo del singolare andò al grande rivale Rafael Nadal, che dopo averlo detronizzato a Wimbledon si prese anche la medaglia d’oro, guadagnando i punti necessari per scippargli per la prima volta la vetta della classifica mondiale.

In quel 2008 Federer  era il grande favorito, proprio come lo era stato quattro anni prima ad Atene, dove capitolò al secondo turno contro Tomas Berdych, ma vinse alla fine Nicolas Massu, oggi coach di Dominic Thiem, che si impose in doppio col connazionale Fernando Gonzalez (bronzo in singolare), ma conquistò anche l’Oro individuale battendo Mardy Fish in cinque set in finale.

Le edizioni vinte da Arrese e Massu sono rimaste le più sorprendenti nella storia del tennis ai Giochi, che nel 1988 incoronò Miloslav Mecir, nel 1996 ad Atlanta Andre Agassi e nel 2000 a Sydney il russo Yevgeny Kafelnikov e   e Andy Murray, unico a vincere due volte in singolare  nelle edizioni  del 2012 a Londra e del 2016 a Rio de Janeiro, dove superò in finale Juan Martin Del Potro.

Quella londinese del 2012 è stata l’edizione di maggior successo, dove ai Championships vinse Federer, mentre nel torneo a Cinque Cerchi arrivò la rivincita di Murray, anteprima di quanto sarebbe successo l’anno successivo, quando lo scozzese diventò il primo britannico a vincere a Church Road dai tempi di Fred Perry, interrompendo una maledizione di 77 anni.

Ma le Olimpiadi inglesi videro un meritatissimo Oro Olimpico a Serena Williams in singolare e pure in doppio, con la sorella Venus, e a Bob e Mike Bryan nel doppio maschile.

Nel 2012 ci fu anche il ritorno Olimpico del doppio misto, che mancava dal 1924, dove vinsero i bielorussi Victoria Azarenka e Max Mirnyi, succeduti a Rio de Janeiro dagli statunitensi Jack Sock e Bethanie Mattek-Sands.

Nelle otto edizioni moderne al femminile, i Giochi sono stati in quattro occasioni un affare statunitense con solo Serena nel 2012, ma anche la sorella Venus nel 2000, Lindsay Davenport nel 1996 e Jennifer Capriati quattro anni prima, quando negò il bis Olimpico alla campionessa in carica Steffi Graf.

Per il 2004 ad Atene ci fu il trionfo di Justine Henin; nel 2008 a Pechino il titolo di Elena Dementieva, sul gradino più alto di un podio del tutto russo, l’argento di Dinara Safina e il bronzo di Vera Zvonareva.

A Rio 2016, invece, ci fu l’impresa di Monica Puig, la vincitrice più sorprendente nella storia del tennis femminile ai Giochi, con 54 colpi vincenti nella finale contro Angelique Kerber e consegnando al piccolo stato di Porto Rico la prima medaglia d’oro Olimpica in oltre 70 anni di storia ai Giochi.