santanna

A Dorno nel weekend del 26, 27, e 28 luglio torna la Festa di Sant’Anna, uno degli eventi più noti della Lomellina contadina.

In questo contesto sabato 27 luglio si terrà la seconda edizione dell’evento Party cool tratur presso piazza Bonacossa, organizzato dall’associazione locale Confraternita della porchetta e riproposto dopo il grande successo dello scorso anno.

L’evento prevede una vasta esposizione di trattori agricoli di ogni peso e dimensione, inoltre in serata i trattori provenienti da tutta la Lomellina effettueranno un giro d’onore in sfilata fra Dorno e i comuni limitrofi, poi torneranno lungo la via al centro del paese dove rimarranno esposti .

Ad allietare l’evento ci saranno dj set con cubiste, animazione, distribuzione gadget personalizzati dell’evento e possibilità di cenare e stuzzicare al punto ristoro curato dai ragazzi della confraternita, che prepareranno succulente salamelle, panini, patatine, sfiziosità e porchetta, il tutto annaffiato da birre e bevande varie.

Nella giornata del 26 luglio la Chiesa festeggia i Santi Anna e Gioacchino, genitori della Madonna e nonni di Gesù.

Il culto di Sant’Anna, dal nome Hannáh che significa grazia, graziosa, è molto diffuso perchè legato alla sua maternità miracolosa di Maria, madre di Gesù e speranza del mondo.

E’ e per questo che Sant’Anna è patrona delle madri di famiglia, delle vedove e delle partorienti, che viene invocata nei parti difficili.

L’origine del culto è incerta, ma si sa che gli antichi romani veneravano la divinità lunare Anna Perenna, che si dice fosse la sorella di Didone, festeggiata all’inizio della primavera con giochi e banchetti, mentre Anna, madre di Maria, fu da subito venerata dai cristiani.

Il primo edificio dedicato ad Anna e Gioacchino fu costruito a Costantinopoli dall’imperatore Giustiniano intorno al 550.

In Occidente, il culto dei genitori di Maria si diffuse grazie alle reliquie raccolte durante le crociate e s’intensificò intorno al X secolo, fino ad arrivare in tutta Europa nel XV secolo, quando Papa Gregorio XIII inserì la celebrazione di Sant’Anna nel Messale Romano.

Gioacchino invece fu lasciato da parte per alcuni secoli, fino a essere ricongiunto alla moglie nel calendario liturgico del primo Novecento.

La leggenda racconta che Anna era sposata con un uomo molto ricco di Gerusalemme, si amavano molto ma non riuscivano ad avere figli, al punto che Gioacchino si ritirò nel deserto per chiedere a Dio il dono di un figlio.

Durante la preghiera apparve ad Anna, che era rimasta a casa, un angelo che le annunciò la prossima gravidanza e che tutto il mondo avrebbe lodato la sua prole.

Poco tempo dopo nacque Maria, i genitori ringraziarono Dio portando molti doni al tempio e a tre anni la bimba venne consacrata al Signore.

La storia dei due sposi fu narrata nel Medioevo con il ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni di Padova dal grande pittore Giotto.

Molte sono le città e i paesi della penisola dove si celebra Sant’Anna, con una serie di feste di piazza e le processioni in cui le icone della santa sono portate in giro per le strade addobbate a festa, come a Dorno, nel cuore della Lomellina delle risaie.

I cibi che si consumano in questa occasione sono legati alla maternità e alla fecondità, come l’anguria e le grispelle, una serie di pizzelle fritte di forma sferica o circolare.

Molto particolare la tradizione di Palizzi, in Calabria, dove nell’antico borgo medievale la statua di Sant’Anna è fatta uscire dalla chiesa bizantina e portata in processione per andare incontro alla figlia Maria, anch’essa in processione e in procinto di rientrare nella chiesa.

L’incontro e l’abbraccio tra madre e figlia avviene a tarda sera presso la contrada Zingari, tra le preghiere dei devoti e i fuochi d’artificio.